Farsa al concorso per i prof di ruolo: «Abbiamo copiato tutto e suggerito con i cellulari»

Un concorso pubblico
PORDENONE - «Ho preso 70. Con il cellulare, di nascosto, sono riuscita e ho suggerito alla vicina. È passata anche lei». Questo è solo uno dei messaggi...

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PORDENONE - «Ho preso 70. Con il cellulare, di nascosto, sono riuscita e ho suggerito alla vicina. È passata anche lei». Questo è solo uno dei messaggi che in queste ore stanno circolando nei gruppi social dei concorrenti per un posto da insegnante. Beffate le commissioni, il ministero dell’Istruzione e i tanti candidati onesti che potranno restare senza lavoro.


LE “CONFESSIONI”


In tempo reale si trovano foto delle schermate durante l’esecuzione della prova del concorso ordinario, con candidati che si parlano nei gruppi. Alcuni professori si scandalizzano, altri cercano conferma sulla risposta da dare. «Ragazzi, qual è?», «La B», «Sì, sì la B». Le commissioni hanno adottato sistemi diversi: chi ha garantito carta e penna, in cui sono circolate pure le risposte, chi si è rifiutato, chi ha fatto consegnare i cellulari e chi no.

«Comunque – ha riferito un candidato – bastava portarsi più di un cellulare e il gioco era fatto». Nel gruppo “Concorso ordinario scuola superiore” di Facebook, un concorrente racconta: «Un candidato ha utilizzato ininterrottamente lo smartphone dall’inizio alla fine, risultando poi l’unico ad aver superato la prova, furbescamente con il punteggio minimo per non dare nell’occhio e con una sceneggiata da premio Oscar, perché quando gli hanno detto che l’aveva superato, ha gioito fingendo incredulità». 


I DETTAGLI


All’indomani della prova non sono poche le proteste. Oltre ai mancati controlli, bastava inibire la rete del laboratorio dove veniva somministrato il test, cosa che non è stata fatta. A questo si aggiungono le domande proposte non per testare la qualità di un docente, ma solo la prontezza dei riflessi, gli aspetti mnemonici. Alla prova scritta seguirà un orale con una traccia assegnata 24 ore prima, il tempo congruo per prepararsi, ma ancora una volta uno schiaffo al precariato storico che nel prossimo concorso non avrà questa possibilità. Nelle commissioni il rammarico dei docenti di ruolo, ovvero i commissari. Alcuni hanno ammesso che le domande sono state create per indurre all’errore e che non avrebbero mai superato una tale prova insidiosa. 


LA RABBIA


Alcune domande sono state prese addirittura dai siti degli studenti, come Skuola.net. L’insegnante non è colui che indovina una risposta tra quelle insidiose, colui che conosce a memoria la data di una battaglia, ma la persona che riesce ad appassionare la classe, a gestire i momenti delicati, ad interagire con i colleghi e le famiglie. Una docente interpella il ministro dell’Istruzione Bianchi che, potendo annullare il concorso, non solo non lo fa, ma si dissocia. «Mi occorre sapere se un insegnante di italiano debba conoscere se e quanto sia importante comprendere se la lavagna multimediale prima dell’uso vada connessa e se il non saperlo implichi necessariamente il non rendersene conto nell’atto dell’utilizzo stesso – dichiara una professoressa dopo la prova – se e in quale sezione o ambito del Pnsd, tra le opzioni, 4, 7, 8 e 10 si affronti la questione di costruttivista memoria, quale battaglia non si sia svolta tra le quattro opzioni richieste in un programma che spazia dal Big bang al conflitto in Ucraina e così via». La roulette russa porterà in classe alcuni insegnanti e altri resteranno precari, altri ancora non lavoreranno più, dopo aver prestato un onorato servizio per oltre un decennio. «Un docente Covid (tra gli ultimi nelle graduatorie, ndr.) ha vinto il concorso – fa sapere un precario – ed io che ho la cattedra annuale con ampia esperienza sono fuori. Tutto questo è inaccettabile».

 

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Il Gazzettino