Alla Rossignol è sciopero: 120 lavoratori incrociano le braccia per 4 ore

Alla Rossignol è sciopero: 120 lavoratori incrociano le braccia per 4 ore
MONTEBELLUNA - (zan) È sciopero alla Rossignol Lange di Montebelluna: i 120 lavoratori oggi incroceranno le braccia per quattro ore, in chiusura del turno giornaliero. Lo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MONTEBELLUNA - (zan) È sciopero alla Rossignol Lange di Montebelluna: i 120 lavoratori oggi incroceranno le braccia per quattro ore, in chiusura del turno giornaliero. Lo hanno deciso loro stessi, nell'assemblea di ieri, dopo che il confronto tra i rappresentanti sindacali e i manager italiani del marchio di scarponi e attrezzatura da sci, martedì scorso, non aveva segnato passi in avanti nella trattativa sul rinnovo del contratto aziendale. E se lo stallo non si sbloccherà i dipendenti sono pronti ad intensificare le azioni. «Dopo diversi incontri avuti con l'azienda - spiegano Gianni Boato della Femca Cisl Belluno Treviso e Massimo Messina della Filctem Cgil Treviso - non abbiamo avuto alcuna apertura rispetto alle richieste fatte, che riguardano il ripristino delle maggiorazioni previste dal contratto nazionale per i lavoratori che prestano la flessibilità e l'aumento economico per tutti i lavoratori del premio di risultato fermo dal 2009».


Per i sindacalisti la situazione è paradossale: da un lato i vertici del gruppo francese elogiano, anche con dichiarazioni pubbliche, il livello di eccellenza della produzione realizzata a Montebelluna e la professionalità dei suoi addetti. Dall'altro, però, al tavolo di trattativa, i rappresentanti dell'azienda negano ritocchi all'integrativo che Boato e Messina definiscono «elementi minimi per garantire dignità ai lavoratori». E anzi paventano la chiusura da parte della casa madre transalpina...

    
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino