BELLUNO «Aria fritta». Così il sindaco di Livinallongo del Col di Lana, Leandro Grones, bolla l'idea della Regione (e degli impiantisti) di un Carosello...
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SECONDO STEP
La seconda parte del progetto, nei piani della Regione, potrebbe collegare Cinque Torri ad Arabba e Cinque Torri ad Alleghe, uno dal Falzarego verso Andraz e l'altro attraverso Selva di Cadore, Cima Fertazza e Col dei Baldi. «Ma i tracciati chiaramente li discuteremo con il territorio» ha precisato ieri Palazzo Balbi. Parole che non bastano a riportare la quiete ad Arabba.
UN FIUME IN PIENA
Grones non cerca parole affilate ma preferisce essere esplicito nel definire il progetto: «Insostenibile e irrealizzabile, non inserito nel Piano neve. Un progetto non condiviso che viene spacciato per oro colato». Il primo cittadino di Livinallogono, il comune di Arabba, spiega che le ragioni non sono solo contingenti ma sono anche storiche. Insomma, più che un problema di tracciato è un problema di destinazione.
I MORTI
«Sul Col di Lana ci sono stati diecimila morti, qualcuno non è ancora stato recuperato. Abbiamo investito due milioni di euro per recuperare il percorso della memoria e ricordare che qui c'è stato per due anni e mezzo il fronte, si tratta di una storia millenaria. E poi, il Castello di Andraz? Per quello abbiamo speso altri sei milioni di euro. Il mio comune non ha bisogno di attirare nuovi sciatori ma ha bisogno di servizi, non troviamo i lavoratori in tutta Italia, o addirittura in tutta Europa, il nostro comune ha solo 1300 anime. Comunque anche se si riuscisse a superare il vaglio Unesco, e si inserisse nel Piano Neve ci troveremmo davanti ad una struttura che passa alla storia come una delle cose da non visitare. Un ecomostro».
PRIORITÀ
«È questione di priorità - specifica Grones -prima di pensare a quelle cose pensiamo alle strade - abbiamo un budello vecchio di oltre cento anni per collegare Cortina alla Val di Fiemme. Una cosa da terzo mondo. E alle Olimpiadi in Val di Fiemme ci sarà lo Short Track, facciamo passare tutto il traffico lì? Abbiamo consegnato un piano di fattibilità con cinquanta elaborati. Un piano a cui servono 15 milioni di euro. Non un'idea strampalata ma un bypass che metterebbe in sicurezza Pieve di Livinallongo, risolvendo le strettoie della 48 delle Dolomiti».
SOLDI DOVE SERVONO
«Dobbiamo mettere i soldi dove servono - riprende Grones che - per esempio tra Malga Ciapela e Falcade, finiti in ginocchio dopo Vaia. Solo così facciamo un servizio davvero utile al nostro territorio».
Andrea Zambenedetti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino