Schiucaz liberata dalla frana: nuovo scoppio solo sul retro

ALPAGO - «Il fronte che sovrasta l'abitato è ormai pronto per essere aggredito con il ragno. Per le case non c'è più pericolo, al massimo, se...

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ALPAGO - «Il fronte che sovrasta l'abitato è ormai pronto per essere aggredito con il ragno. Per le case non c'è più pericolo, al massimo, se dovesse piovere forte, potrebbe scendere del fango. Agiremo invece con altre cariche sull'altro versante che dà solo sulla strada provinciale».

 

Silvano Vernizzi, amministratore delegato di Veneto Strade, a bocce ferme, commenta l'esito dell'esplosione avvenuta venerdì pomeriggio, quando un quintale di emulsione esplosiva ha fatto saltare la testa della frana. Non tutta, a dire il vero, perché sulla parte posteriore del corpo franoso sarà necessaria quella che viene chiamata una «profilatura».
 
«Se tutto procederà come previsto - prosegue l'ingegner Vernizzi - entro un mese, un mese e mezzo al massimo vogliamo far tornare a casa la gente».
Un'accelerata, invece, sarà data al rientro nei loro magazzini degli imprenditori De Pizzol, le cui attività sono ferme ormai dal 12 maggio, ovvero da quando la frana di 6mila metri cubi ha cominciato a muovere verso l'abitato.
«Ho parlato con l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin - spiega l'amministratore delegato - per poter consentire loro di riprendere quanto prima l'attività».
Insomma, oltre a calcoli, ruspe e dinamite, sembra esserci anche la sensibilità nel cogliere le umane esigenze di chi deve sbarcare il lunario.
Dopo l'esplosione è stato compiuto anche un primo sopralluogo sull'abitato per verificare eventuali danni agli edifici.
«È stata una verifica di massima - prosegue Vernizzi - che ci ha comunque permesso di rilevare l'assenza di lesioni infrastrutturali. Ovviamente ne seguiranno di più approfondite».

Da domani, insomma, apre anche il cantiere via terra: sul versante principale della frana, separato dalle case da un muraglione realizzato con container e un'alzata di rete metallica, comincerà ad operare il ragno per disfare un lastrone di circa 2 metri di spessore fatto staccare dall'esplosione e composto prevalentemente da radici e terra. Nel frattempo saranno preparate le cariche per la seconda esplosione che sarà molto meno potente della prima. Dovrebbe avvenire mercoledì. Sul posto opererà ancora mister Dinamite, ovvero Danilo Coppe, il numero uno in Italia delle esplosioni pilotate.
Lauredana Marsiglia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino