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ALLEGHE - Sarà eseguita l'ispezione cadaverica sulla salma di Carla Scola. La data del funerale non è ancora stata fissata. All'indomani del tragico scontro frontale tra l'auto della 47enne e un furgoncino che trasportava prodotti Lattebusche, a Caprile, l'impressione in valle è ancora molto profonda. Oggi potrebbe essere concesso il nulla osta. E intanto si è diffuso in tutto l'Agordino il cordoglio per la scomparsa della donna conosciuta come una brava operatrice socio sanitaria, ma dalla quotidianità travagliata che le ha reso difficile la vita.
LO SCHIANTO
Erano da poco trascorse le 8 di sabato quando la Peugeot 205 guidata dalla Scola, residente a Rocca Pietore, stava percorrendo la strada regionale 203 Agordina sul tratto rettilineo che da Santa Maria delle Grazie conduce a Caprile.
LA VITTIMA
Carla Scola, nata l'11 aprile 1974, era originaria di San Tomaso Agordino. Qui ha vissuto la sua giovinezza con la mamma Rita e il papà elettricista Ferruccio nativo di Falcade, entrambi deceduti anni fa. In paese, nella frazione di Costoia, è rimasta ad abitare la sorella maggiore Paola con la sua famiglia. La vittima aveva un figlio, Francesco, 30 anni, che vive a Feltre. Una vita un po' in salita, quella di Carla Scola.
INFANZIA DIFFICILE
Da un'infanzia difficile a una maturità anch'essa non facile, con vari alti e bassi, in cui ha inserito varie occupazioni professionali tra cui quella di operatrice socio sanitaria: un ambito, quest'ultimo, in cui si era fatta apprezzare per il modo particolarmente delicato che sapeva usare con le persone anziane e disabili. Dopo un periodo tra Cencenighe e il Feltrino, negli ultimi anni si era trasferita nella frazione di Moè di Laste, in comune di Rocca Pietore.
Il Gazzettino