Sbaglia piano e sfonda la porta della vicina per farsi una doccia

Sbaglia piano e sfonda la porta della vicina per farsi una doccia
PADOVA - Completamente fuori di sé, sbaglia piano, sfonda a testata la porta d'ingresso della vicina che abita sotto di lui, entra, si spoglia in corridoio e poi...

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PADOVA - Completamente fuori di sé, sbaglia piano, sfonda a testata la porta d'ingresso della vicina che abita sotto di lui, entra, si spoglia in corridoio e poi completamente nudo entra in bagno per farsi una doccia. La titolare dell'appartamento, sconvolta e terrorizzata, esce sul balcone e inizia a gridare invocando aiuto. Così arrivano i carabinieri, chiamati dai condomini sentite le urla della donna, che arrestano l'uomo, ancora tranquillamente sotto la doccia, per resistenza a pubblico ufficiale e violazione di domicilio.  È successo mercoledì mattina in via Tione, in un condominio Ater. Il 42enne tunisino, Khaled Nasri, che già in passato si era reso protagonista di episodi simili, è stato processato per direttissima: il giudice ha convalidato l'arresto, riconoscendo il termine a difesa, liberando il tunisino che dovrà presentarsi due volte al giorno al comando provinciale dell'Arma per l'obbligo di firma, in attesa di ricomparire in aula a settembre. 

Il nordafricano, urlando al fuoco!, ha sfondato la porta della vicina di casa a pugni e testate, forse sotto l'effetto dell'alcol o di qualche droga.
Nel 2016 Nasri si era reso protagonista di un episodio simile: forzò la porta dell'appartamento di una studentessa al Portello per gettarsi sotto la doccia. Quando la ragazza scoprì lo sconosciuto che si lavava in casa sua, si barricò in una stanza per chiamare i carabinieri. La stessa reazione che ha avuto la padrona dell'abitazione di Ceneselli, in provincia di Rovigo, nel cui giardino l'uomo si era introdotto nel marzo del 2011, anche se prima, all'invito ad andarsene, aveva avuto una reazione inconsulta e violenta.
E se per la doccia di mercoledì è stato arrestato mentre si stava lavando, per il suo insolito show di sette anni fa è stato assolto in Tribunale a Rovigo: al processo è emerso come le sue condizioni di grave dipendenza dalle droghe configurassero la sua non imputabilità, essendo incapace di intendere e di volere.


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Il Gazzettino