SAPPADA- La polemica emersa a Sappada contro l’agenzia regionale Promoturismo FVG, che da quattro anni disattende l’investimento di 15 milioni di euro per rifare...
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PROGETTO CABINOVIA
Sappada è distante da Trieste, come lo era da Venezia, e soprattutto nell’assemblea organizzata da Sappada Cambia, è risaltata la differenza di visioni tra i governati triestini e la popolazione della vallata germanofona. La polemica più forte è contro il progetto di cabinovia verso Sappada 2000.
«Quel progetto - hanno ribadito sia Matteo Romanin che alcuni sci club friulani- diminuisce l’area sciabile, e in più è inadatto al turismo famigliare sul quale Sappada vuole puntare, con il Parco di Nevelandia e tutta la zona sud vicino al Piave. La cabinovia progettata da Promoturismo non porta alcun vantaggio allo sci alpino della valle, poiché si è già dimostrato che Sappada 2000 non è uno spazio sfruttabile come conca naturale e in più non ha piste di rientro alla stazione di partenza».
PROMOTURISMO FVG
Nella relazione dell’architetto Aldo Kratter il progetto di Promoturismo FVG su Sappada 2000 è stato criticato come dispendioso e inadatto al collegamento tra le attuali piste. Secondo la minoranza consiliare e gli sci club si dovrebbero investire i milioni messi a bilancio dalla Regione per valorizzare le piste del Monte Ferro e per poter percorrere con gli sci ai piedi tutta la zona da Cima Sappada a Lerpa. Il capogruppo di minoranza, Matteo Romanin, ha criticato la mancanza di un confronto pubblico tra la giunta presieduta dal sindaco Manuel Piller Hoffer, i dirigenti di Promoturismo e la popolazione su un investimento di grande importanza per il futuro dell’organizzazione turistica di Sappada.
SOLUZIONI ALTERNATIVE
«Non è possibile - ha affermato - che poche persone in un circolo ristretto decidano i prossimi decenni del turismo sappadino. E’ doveroso che sull’investimento previsto dalla Regione sia tutta la popolazione di Sappada a discutere ed esprimere le scelte più utili al territorio». Il sindaco Manuel Piller Hoffer ha risposto alle critiche dicendo che l’amministrazione «è pronta a sentire soluzioni alternative, purché siano percorribili e non ritardino ancora per anni gli nterventi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino