TREVISO - Detta popolarmente Madonna Grande tanta era la devozione dei trevigiani verso questo luogo di culto che ospita l'effige di una Madonna miracolosa. La devozione...
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«Lo espongo in alcune occasioni di apertura al pubblico delle sale di lettura- spiega Monia Bottaro, responsabile dei fondi antichi della Biblioteca- come questa sera (ore 18.30), in occasione del ciclo di incontri promosso dal Comune Le visite guidate al Patrimonio Segreto del Comune di Treviso', sarà visibile questo codice, assieme ad altri che verranno esposti nella Sala dell'Ateneo. È un curioso volume di devozione popolare, di cui abbiamo poche informazioni; è stato restaurato perché alcuni fogli sono usurati, soprattutto quelle con le miniature, ma nel complesso è ancora in buone condizioni». Incomincia il quarto libro di miracoli si legge in apertura e dopo alcune premesse sviluppate in 10 capitoli, con con notizie di storia Come Totila Re de Gotthi nacque in Trivigi et come il Longobardi venerno in Italia, scorrono i racconti miracolosi con nomi, date e abbondanza di particolari. L'anno di inizio della stesura dell'opera è il 1531, quando viene registrato il primo evento eccezionale.
LE STORIECosì si racconta Come una donna fu deliberata da uno spirito davanti all'altar della Santa Maria Maggiore o Come un ferito a morte fu guarito e racconta che Pompeo da Porcellengo fu ferito perdeva molto sangue i medici lo credevano morto fecero celebrare una messa a suffragio alla Madonna, dopo alcuni giorni la febbre sparì miracolosamente Ma si racconta anche Come uno fu liberato da lupi due volte, si spiega infatti che in quel tempo la zona di Arcade era adibita a pascolo e che molti lupi regnavano nel paese, spesso legati a loro circolavano racconti di creature divorate. L'autore racconta che un uomo con il proprio bestiame era al pascolo e vede venirgli incontro un lupo con gran furia, subito invocò la Madonna Et tu Gloriosa Madre aiutame che ti prometto andare aposta a Treviso nella Tua Chiesa e far dire una messa davanti alla tua figura detto questo, avviene il fatto prodigioso e il lupo torna sui suoi passi correndo. Gli eventi riguardano il popolo di mercanti, marinai, contadini, pastori, nobili, che sono poi i veri autori del volume perché chi scrive fa solo da tramite per esprimere la devozione popolare, ed è questo lo straordinario interesse dell'opera. Ma ad accrescerne il valore è anche l'attribuzione a Giulio Clovio, uno dei più celebri miniaturisti del Rinascimento, che probabilmente lavora a questo codice per ringraziare la Madonna Grande di una miracolosa guarigione. E la miracolosa immagine della Madonna? Anche questa pittura ha una storia travagliata: secondo l'antica tradizione doveva far parte di un capitello poi inglobato nella prima costruzione della chiesa di Santa Maria Maggiore. Significativo è ricordare che nel 1509 venne attuata una demolizione della chiesa, ma solo parziale, perché, quando si giunse all'altezza dell'effige venerata, a cui la pietà popolare trevigiana era devotissima, il popolo insorse e impose l'interruzione dei lavori di demolizione. La porzione di chiesa compresa tra questo dipinto e la facciata, così, venne salvata. Oggi è conservata all'interno di un tempietto quadrato costruito con marmi intarsiati del 1492, posto nel transetto sinistro.
Chiara Voltarel Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino