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SANTO STEFANO - Difficoltà di bilancio per il Comune di Santo Stefano, così l’Associazione Comelico Nuovo corre in aiuto di Palazzo Alfarè ponendo su un piatto dorato i circa 5mila euro necessari per resistere al Consiglio di Stato, chiamato a esprimersi sul ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste. Oggetto del contendere: la sentenza del Tar Veneto che, di fatto, ha bocciato il decreto del Ministero dei Beni culturali contenente i vincoli e la dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area alpina compresa tra il Comelico e la Val d’Ansiei. Entro ieri le amministrazioni comunali dovevano esprimersi sulla volontà o meno di resistere. All’appello mancava ancora Santo Stefano, oltre alla Provincia di Belluno, che, per il momento, ha deciso di stare ferma. Al netto del dissesto delle casse comunali di piazza Roma, emerge però una piena sintonia degli enti locali contro i vincoli imposti da Roma.
LA LETTERA
«Siamo disponibili a contribuire con l’importo massimo di 5mila euro alle spese legali necessarie alla costituzione in giudizio del Comune di Santo Stefano, in vista dell’udienza imminente di venerdì, fissata in sede cautelare – ha scritto in una pec Francesco De Bettin, fondatore e presidente di Acn, indirizzandola al sindaco, Oscar Meneghetti –.
COME UN PARCO
I molti limiti imposti dal Ministero richiamano quelli di un parco. «Si abbia allora il coraggio di istituirne uno e di mettere mano al portafoglio – conclude Francesco De Bettin – riempiendoci le tasche di soldi, istituendo un comitato di gestione del parco presieduto da un residente, con un amministratore delegato residente e, soprattutto, con una decina di milioni all’anno da amministrare».
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