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SANTO STEFANO - Passare il pomeriggio del compleanno dei 100 anni spaccando legna nel rustico attiguo a casa è una rarità che solo ad un personaggio come Condino Quandel di Santo Stefano può capitare. Fisico integro, ormai doppiamente vaccinato, dopo i lunghi mesi della clausura, egli, di antico stampo regoliero del Comelico, ha sempre mantenuto un rapporto privilegiato con il legno, quello da tagliare nei boschi, portare a casa prima con la “lioda” e il carro trainato con il cavallo e poi con il trattore, che ha guidato fino ad alcuni anni fa.
IL PASSATEMPO
Ora la legna gliela portano già selezionata o in tavole dei bancali ed è il suo impegno-passatempo spaccarla in pezzi regolari e poi accatastarla, “fei tassa” come si dice nel ladino che pronuncia con accento conservativo nella variante locale. Anche durante i lunghi mesi della clausura, Condino “trasgrediva” il divieto di uscire di casa, portandosi a pochi metri. Per lui che era un frequentatore giornaliero del Bar Piave per la partita a carte con alcuni amici, restare chiuso in casa è stata una cosa insolita, ma il tempo della giornata lo trascorreva con la moglie Lisetta, con cui è sposato da 64 anni, da quando la conobbe nell’Alpe di Siusi e lei accettò di venire a vivere a Santo Stefano. Qui sono nate le due figlie, Rosanna e Silvana, che sono sempre vicine e attente, in particolare Rosanna che ha svolto la professione di infermiera, alla salute del vegliardo papà. Salute che in verità a Condino non è, per fortuna, mai mancata, a parte qualche malanno della vecchiaia.
IL LOCKDOWN
Condino ha trascorso i mesi del confinamento casalingo sfogliando libri e giornali, facendo parole crociate, giocando a carte con Lisetta o con le figlie, Per festeggiare i 100 anni di nonno Condino si sono riuniti anche i tre nipoti, figli di Silvana, Lorenzo, Stefano e Alice, che con i nonni hanno sempre avuto un grande trasporto affettivo, rammaricandosi che per diversi mesi non avessero potuto andare a far loro visita per le giuste precauzioni anti-contagio, che nello scorso autunno erano allarmanti, essendo la vallata del Comelico, ed in particolare Santo Stefano, considerata zona rossa per l’alto numero di contagi. .
Il Gazzettino