VENEZIA - Dura replica del governatore della Regione del Veneto, Luca Zaia, a Cittadinanza Attiva, che ha sostenuto che i veneti pagano una quota più elevata di ticket...
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Zaia snocciola un "decalogo" per dimostrare «che Cittadinanza Attiva ha sbagliato bersaglio e ha studiato poco»: «1) il superticket da 10 euro su ogni ricetta rossa fu introdotto dal governo Monti per compensare i tagli al Fondo sanitario nazionale;
2) la quota di 10 euro è fissa;
3) la Regione Veneto ha ridotto della metà (5 euro) il superticket per i redditi fino a 29 mila euro;
4) la Regione Veneto ha presentato ricorso contro l’introduzione del superticket. Il ricorso è stato respinto;
5) alcune Regioni hanno introdotto ticket regionali in aggiunta a quelli nazionali;
6) la Regione del Veneto non ha mai introdotto ticket aggiuntivi;
7) in numerose Regioni il combinato disposto di ticket nazionali + ticket aggiuntivi regionali + superticket sulla ricetta rossa rende in molti casi più conveniente ricorrere alle prestazioni private;
8) la prestazione sanitaria erogata dai privati risulta in molte Regioni meno costosa del carico di ticket che lo Stato addossa all’assistito;
9) questo eccesso di ticket ha determinato in molte Regioni una vera e propria fuga dal pubblico, con conseguente minore introito e, di conseguenza, abbassamento della quota pro capite citata impropriamente da Cittadinanza Attiva;
10) in Veneto la Regione effettua, anche sulla base dell’ottima collaborazione con Finanza e Corte dei Conti, efficaci e pervasivi controlli sul pagamento dei ticket e sulle certificazioni delle esenzioni, altro elemento che incide sull’abbassamento della compartecipazione pro capite in altre Regioni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino