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dalla nostra inviata
VICENZA - Prime scintille nel processo all'imprenditore televisivo Giovanni Jannacopulos. Con tutta probabilità, è già l’avvisaglia dei fuochi dialettici che si vedranno nel corso del dibattimento sulle ipotesi di minacce continuate a pubblico ufficiale e atti persecutori ai danni del direttore generale Carlo Bramezza, sempre che la giudice Giulia Poi rigetti la questione preliminare sollevata dalla difesa: come già nel corso dell'udienza preliminare, infatti, anche nella "filtro" di ieri al Tribunale di Vicenza l'avvocato Maurizio Paniz ha eccepito la nullità «per indeterminatezza» del capo di imputazione, richiesta a cui si sono opposti sia il pubblico ministero Gianni Pipeschi, sia la legale di parte civile Federica Turra che sostituiva il collega Marco Zanon. La riserva sul punto verrà sciolta il 6 giugno, per cui qualora il giudizio dovesse andare avanti, slitterebbe dopo le elezioni la deposizione dei 137 testimoni (se saranno ammesse le intere liste presentate), fra i quali figurano numerosi politici e amministratori, oltre che medici, giornalisti e attivisti, con tanto di colpo di scena: è stato chiesto di sentire pure il generale Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma.
I VOLTI NOTI
Come teste, appunto, non da consulente: in ballo non ci sono investigazioni scientifiche.
I COMMENTI
A margine dell’udienza, l’82enne ha rilasciato solo una stringata dichiarazione: «Ho chiamato tutti: che vengano e che parlino, hanno l’obbligo di dire la verità. Processo al Veneto? Forse un po’ sì, adesso mi diverto io». Il difensore Paniz ha spiegato: «Abbiamo chiesto che vengano sentite anche tutte quelle persone che si erano rivolte alle reti televisive enunciando una serie di disfunzioni dell’Ulss 7 Pedemontana. Comunque non è il numero che conta, ma la qualità delle deposizioni che emergeranno. Vedremo se il giudice ammetterà la nostra lista». Prima però il Tribunale dovrà decidere se il capo di imputazione è viziato, al punto da dover essere riformulato dalla Procura, tanto che la difesa ha già preannunciato la possibile richiesta di proscioglimento. «A fronte di una lista testi che elenca 115 persone, faccio fatica a ritenere che l’imputato non sia stato messo nelle condizioni di difendersi per indeterminatezza dell’accusa», ha detto il pm Pipeschi. «Una mossa ampiamente prevedibile, siamo assolutamente sereni», ha commentato l’avvocato di parte civile Zanon. Il collega Gianluca De Sario rappresenta l’Ulss 7 Pedemontana: «Non ci siamo costituiti nel processo penale, ma siamo presenti come persona offesa e ci riserviamo di chiedere un risarcimento dei danni e di far valere altri diritti in sede civile».
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Il Gazzettino