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UDINE - La svolta dell'assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi che ha spiegato che per ridurre le liste di attesa e bloccare la fuga di pazienti è necessario aumentare gli accreditamenti di prestazioni ai privati, ha diviso la regione. Riccardi, puntando il dito verso il centrosinistra, aveva spiegato che l'approccio ideologico non risolve i problemi.
LA SORPRESA
È la Cisl provinciale che apre all'assessore Riccardi sulla sanità privata, anche se solo a tempo. «Se accreditare più prestazioni al privato - spiega Salvatore Montalbano, segretario provinciale della Funzione pubblica e Sanità - serve in questo periodo di urgenza a sveltire le liste di attesa e ad arginare la fuga di pazienti per quanto ci riguarda non ci trova contrari. Sono prioritarie le necessità dei cittadini. Resta inteso - va avanti Montalbano - che contestualmente è necessario lavorare a un piano a medio e lungo termine per riportare al centro la sanità pubblica. C'è da lavorare, insomma, sulle assunzioni per dare risposte sia ai reparti ospedalieri in grossa sofferenza che alla sanità territoriale. Grossi problemi lasciati in eredità dalla gestione di Polimeni».
IL PD
Arriva secco dal Pd, invece, il rovescio della medaglia. «Dopo avere fallito con Polimeni - attacca il consigliere regionale Nicola Conficoni - il vicepresidente Riccardi dovrebbe chiedere scusa ai pordenonesi e non continuare a dare lezioni.
IL SINDACO
Ad appoggiare l'assessore alla Sanità è il primo cittadino di Pordenone, Alessandro Ciriani. «Attualmente in Regione la quota parte che è assegnata al privato accreditato è decisamente modesta. Credo, quindi, che aumentare il budget non porti ad alcun disfacimento della sanità pubblica, anzi aiuterebbe a dare una mossa ai tempi di attesa e riuscirebbe a bloccare anche parte consistente della fuga di pazienti. Una volta verificate le specialità per le quali c'è la fuga e quelle in cui i tempi di attesa sono più lunghi si potrebbe aumentare quei settori gli accreditamenti ai privati».
LA CGIL
Non ci sta, invece, Pierluigi Benvenuto, responsabile sanità della Cgil. «L'approccio ideologico è quello di Riccardi che ha difeso sino all'ultimo il direttore Polimeni colpevole di aver sfasciato la sanità pubblica di Pordenone. Riccardi nel 2020 ha fatto risparmiare 9 milioni di euro. Perchè non li ha investiti assumendo personale? Da lui non prendo lezioni. Ora ci viene a dire che la sanità privata ci salverà. È pazzesco a cominciare da fatto che non c'è alcun controllo sulla qualità delle prestazioni erogate dal privato».
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Il Gazzettino