Una casa prigioniera di rovi, erbacce: il degrado in zona stazione

Una casa prigioniera di rovi, erbacce: il degrado in zona stazione
SAN VITO (PORDENONE) - Incuria e abbandono a due passi dalla stazione ferroviaria: la denuncia è di un cittadino che vive a ridosso della linea e che è ostaggio di...

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SAN VITO (PORDENONE) - Incuria e abbandono a due passi dalla stazione ferroviaria: la denuncia è di un cittadino che vive a ridosso della linea e che è ostaggio di erba alta e arbusti che gli invadono casa. Intanto non se la passa meglio l'ex deposito di materiale ferroviario il cui tetto sta implodendo. Scuote il capo rammaricato per la situazione che sta vivendo da mesi Eno Favero, che risiede in una casa in via Stazione. «È da questa primavera che cerco di far ripulire da Rfi la zona che circonda casa mia, ma finora ogni appello è caduto nel vuoto. Siamo ostaggi di erba alta più di due metri e rovi: la vegetazione si sta espandendo ovunque». La casa dove vive la famiglia Favero è adiacente alla  linea ferroviaria, poco distante dalla stazione, e il cortile è attorniato dalla rete ombreggiante. Nei pressi si trova l'ex orto del capostazione dove ci sono sterpaglie e rovi. In passato personale ferroviario era intervenuto (anche allora dopo numerose sollecitazioni) a dare una ripulita a quell'area. «Ma da mesi tutto giace abbandonato a se stesso. Grandi rovi si stanno impadronendo dell'area e spaccando la rete di protezione a confine di casa mia. Ho sollecitato l'ufficio patrimonio di Rfi a Trieste: il personale manutentivo doveva venire nel mese di aprile ma siamo qui ancora ad aspettare qualcuno di loro». Non è l'unico problema. A partire dal 26 agosto, dopo lo stop programmato di qualche settimana, è ripartita l'attività di transito dei treni lungo la linea ferroviaria Casarsa-Portogruaro e questo ha portato a episodi davvero fastidiosi per la famiglia Favero. «Da quando ha riaperto la linea il sistema di avviso di passaggio dei treni non funziona correttamente - scuote il capo il capofamiglia -: è guasto e continua a dare avvisi sonori a ripetizione. Anche 8-10 volte di seguito. Mi sono rivolto anche ai capitreno per cercare di farlo aggiustare ma non si sa di chi sia la competenza». 

IL RUDEREOltre alla scarsa manutenzione e ai rumori ripetuti, Eno Favero è preoccupato per lo stato in cui si trova l'edifico vicino a casa sua ovvero l'ex deposito di materiale ferroviario (per sacchi di sale per i cambi, pezzi di pietre, ferri e bulloni per fissare le traversine). «Si tratta di un magazzino ferroviario in disuso dalle porte murate ma dal tetto bucato. È la copertura che mi preoccupa: poiché nessuno è intervenuto a tappare il buco sul tetto, si è allargato e rischia di implodere». Eno Favero lancia un appello per una maggiore cura e manutenzione degli spazi ferroviari: «Chiediamo un minimo di tutela dell'area, almeno attraverso lavori di manutenzione, prima che la vegetazione si appropri dell'intera area o accada qualcosa di peggio all'ex magazzino, che si trova a pochi metri dalla linea ferroviaria».
Emanuele Minca Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino