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MESTRE - Si muove Italia Nostra, arrivano i primi interventi dei gruppi politici. Dopo le associazioni del parco e del polo nautico di San Giuliano che, ormai da oltre due mesi, hanno denunciato la desertificazione del laghetto e dello stagno nel cuore dell'area verde tra terraferma e laguna, il pressing nei confronti del Comune, responsabile della manutenzione di uno dei pochi gioielli ambientali di Mestre, inizia a farsi sentire. E, entro fine settimana, è previsto un sopralluogo tecnico per cercare di scoprire se esistono ancora quelle pompe che dall'inaugurazione del parco portavano l'acqua nelle due zone umide, oppure se - come invece sostiene l'attuale amministrazione - i due laghetti vengono alimentati solo dalla pioggia.
APPELLI E DENUNCE
Il circolo veneziano di Italia Nostra ha pubblicato nelle scorse ore un post che non lascia spazio ad interpretazioni: «Non si può aspettare la pioggia! Il Parco di San Giuliano, ideato ancora nel 1990 con il concorso di progettazione vinto dall'architetto Di Mambro, voleva rappresentare una politica di conservazione e salvaguardia dell'habitat lagunare, in grado di invertire i processi di degrado dei patrimoni naturali esistenti sul bordo lagunare.
SOPRALLUOGO
Bettin considera inoltre un grave errore aver soppresso l'Istituzione Bosco e Grandi Parchi che si occupava della cura e della gestione di San Giuliano, del parco Albanese e del Bosco, aree verdi che sono sicuramente qualcosa di più di un semplice giardinetto. Dagli uffici comunali arriva però la conferma che qualcosa si sta muovendo: è stata infatti contattata la ditta che realizzò tutti i sottoservizi di San Giuliano e, in settimana, i tecnici saranno sul posto per ricostruire la rete di tubature che corre sotto l'erba del parco, e vedere se si possa tornare a pompare l'acqua dentro laghetto e stagno. Per capire le dimensioni, il primo misura 12.400 metri quadri e la zona umida altri cinquemila: un po' tanti per essere riempiti solo dalle piogge, e per essere stati trasformati in un deserto in quest'estate che, pur con poche precipitazioni, non è stata la più terribile degli ultimi anni.
Il Gazzettino