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SAN FIOR (TREVISO) - Danni per oltre 70mila euro. È la stima del disastro causato dal fortunale di fine luglio e che ha provocato notevoli danneggi al tetto degli stabilimenti Cursal srl, che si trovano in via Bradolini a Castello Roganzuolo, nonché alle auto aziendali e all'abitazione del titolare, l'imprenditore Giuseppe Curtolo, in via De Gasperi. «Per riuscire a avere una stima il più esatta possibile spiega l'imprenditore abbiamo svolto delle riprese con il drone. Il tetto dei nostri stabilimenti si estende su circa 2mila metri quadri. Abbiamo contato 120 buchi sulle lastre realizzate in fibrocemento rinforzato, all'interno cioè hanno una rete. I chicchi di grandine sono stati scagliati in modo violentissimo. Sulla copertura è presente un impianto fotovoltaico composto di 207 pannelli, dei quali 26 sono danneggiati in modo irreparabile. In questo momento l'impianto funziona malissimo, i pannelli fuori uso debbono essere sostituiti ma sto faticando parecchio a trovare chi se ne possa occupare. Tutte le aziende del settore sono occupatissime, non c'è altro da fare se non armarsi di tanta pazienza. Nella speranza che dal cielo non si arrivino altri disastri». Quella sera Curtolo era in casa con la moglie quando sulla zona si scatenò l'inferno.
CHICCHI ENORMI
«Mi arrivò un messaggio whatsapp di mia figlia, ci diceva di non azzardarci a uscire.
LA LUNGA ATTESA
L'azienda produce macchine per la lavorazione del legno, da oltre 43 anni è attiva nel settore sia in Italia che all'estero. «Sul tetto ci sono buchi da 8 centimetri, ne ho contati 120. Siamo intervenuti mettendoci delle "pezze", in modo che se piove l'acqua non giunga dentro. Adesso non ci resta che attendere l'arrivo dell'impresa». Curtolo affronta tutto con spirito resiliente. «Per prima cosa penso che nessuno si è fatto male. Certo adesso dobbiamo affrontare tutte queste incombenze, costi non previsti. L'impresario con il quale sono in parola mi ha posticipato per la quarta volta, dicendomi che prima dà la precedenza a chi sta peggio di me e non posso dargli torto». Non si contano nel comune le case con il tetto danneggiato.
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