«Attenzione, killer dei gatti in azione», l'allarme a San Donà dopo la morte di due mici

«Attenzione, killer dei gatti in azione», l'allarme a San Donà dopo la morte di due mici
SAN DONÀ - «Attenzione: sono tornati in azione i killer dei gatti». A lanciare l'allarme sono i volontari dell'Adas, Associazione per la difesa degli...

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SAN DONÀ - «Attenzione: sono tornati in azione i killer dei gatti». A lanciare l'allarme sono i volontari dell'Adas, Associazione per la difesa degli animali del Sandonatese, che raccoglie una settantina di aderenti, in apprensione per due recenti casi di gatti morti, con tutta probabilità per bocconi avvelenati, tra vicolo Storto e via San Lazzaro. Il giorno di Pasqua un micio di proprietà di una donna che abita in zone era tornato a casa moribondo: una veloce corsa dal veterinario non aveva potuto impedirne la morte. Nella mattinata di ieri la stessa sorte è capitata a un altro esemplare, vicino all'incrocio tra le due strade.

INDAGINI DELL'ULSS

«Abbiamo segnalato le morti sospette all'Ulss 4 che ha preso in carico i resti dell'ultimo micio spiegano i volontari Il gatto morto sarà portato all'istituto Zooprofilattico per poter capire le cause della morte. Se confermato l'avvelenamento, ci riserviamo di sporgere denuncia in base all'esito dell'indagine». E una residente della zona vicina all'associazione ha spiegato di averne trovati morti una decina negli ultimi due anni. «Nei mesi scorso siamo intervenuti per sterilizzare una decina di esemplari continuano dall'Adas , poiché nella zona c'è una colonia felina. Dopo l'intervento, come prevede la legge, li abbiamo rimessi in libertà. Nel frattempo, però, le persone che portano loro del cibo ci hanno segnalato che alcuni non si vedono più in giro. Il forte sospetto è che ci sia qualcuno che avvelena gli animali». La Polizia locale precisa che l'uccisione di animali, domestici e non, è un reato: il Codice penale punisce infatti chi uccide gli animali "per crudeltà o senza necessità" con una pena che può variare da quattro mesi a due anni di reclusione. E spargere polpette avvelenate rientra tra le fattispecie penalmente rilevanti. Anche se l'animale si salva, a causa delle forti sofferenze inflitte dal veleno, si configura comunque un reato di maltrattamento, in questo caso con pena fino a 18 mesi e multa da 5mila a 30mila euro. I volontari di Adas invitano tutti i cittadini ad inviare segnalazioni in merito, perché intendono tenere nota di quanto accade con precisione nel territorio. La mail è: adassos.sandona@gmail.com.

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Il Gazzettino