San Benedetto, ok alla cig «Manteniamo gli stipendi»

San Benedetto, ok alla cig «Manteniamo gli stipendi»
PAESE - Via libera alla cassa integrazione alla San Benedetto, sia nello stabilimento di Paese che in quello di Scorzè. Ieri pomeriggio si è infatti tenuto...

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PAESE - Via libera alla cassa integrazione alla San Benedetto, sia nello stabilimento di Paese che in quello di Scorzè. Ieri pomeriggio si è infatti tenuto l'incontro con le organizzazioni sindacali per esaminare la domanda di ammortizzazione sociale presentata dall'azienda del gruppo Zoppas e che riguarda una platea di 500 lavoratori divisi tra le due realtà produttive del trevigiano e del veneziano. Una richiesta che, come hanno spiegato i vertici dell'azienda, si è resa necessaria a causa del massiccio crollo dei consumi provocati dalla quarantena forzata per far fronte all'emergenza coronavirus. 


I NUMERI
La chiusura di bar, ristoranti e hotel ha inciso molto sull'andamento della domanda, circostanza che a cascata ha investito anche la San Benedetto. L'impatto sugli ordini ha compromesso i piani di produzione aziendali, portando a un'inevitabile riduzione della forza lavoro per le prossime settimane attestata attorno al 30%. In applicazione del criterio presenza zero e del protocollo di sicurezza anti-contagio, l'azienda ha così attivato 300 postazioni di telelavoro, ha ridotto la produzione al minimo e sospeso ogni attività esterna non strettamente necessaria. Ha inoltre richiesto a ogni funzione aziendale di ridurre l'impiego dei lavoratori utilizzando ogni istituto possibile per salvaguardare la retribuzione piena.

LA FIRMA
Con l'accordo raggiunto ieri, l'azienda riconoscerà un'integrazione economica e si impegnerà a mantenere i ratei di retribuzione differita invariati per ogni lavoratore in cassa integrazione. Per sostenere il reddito, l'azienda anticiperà inoltre, con la retribuzione del mese di aprile, il premio di risultato di regola pagato a luglio. Infine è stata attivata la copertura assicurativa per il rischio coronvirus per tutti i dipendenti. 

LE INTENZIONI

L'azienda confida che il ricorso alla cassa integrazione sia l'ultimo rimedio, poiché la vera scommessa è quella di concedere a ciascun lavoratore la facoltà di utilizzare le ferie e i permessi che dovrà ancora maturare nel 2020 piuttosto che ricorrere alla cassa, così conservando la retribuzione senza decurtazioni. «In questo momento il nostro impegno è garantire la retribuzione di tutti i lavoratori e mantenere la continuità della produzione dichiara Relmi Rizzato, direttore delle risorse umane del gruppo Acqua Minerale San Benedetto Sappiamo che chi viene in fabbrica è preoccupato per la crisi sanitaria e chi è a casa è preoccupato per il lavoro, ma vogliamo dare un messaggio di speranza. La sfida che vogliamo vincere non è più solo uscire dall'emergenza ma mantenere il lavoro per tutti anche nei mesi che seguiranno.
Giuliano Pavan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino