In stato vegetativo irreversibile, oggi il papà di Samantha diventa l'amministratore di sostegno: «Da oggi la sua liberazione è un po' più vicina»

In stato vegetativo irreversibile, oggi il papà di Samantha diventa l'amministratore di sostegno
FELTRE - Samantha, in stato vegetativo irreversibile dal 2 dicembre 2020: Giorgio D'Incà, il padre, oggi sarà ufficialmente nominato dal tribunale di...

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FELTRE - Samantha, in stato vegetativo irreversibile dal 2 dicembre 2020: Giorgio D'Incà, il padre, oggi sarà ufficialmente nominato dal tribunale di Belluno amministratore di sostegno della ragazza. «Da oggi la liberazione di Samantha è un po' più vicina. Mi sento come se avessi finalmente le chiavi per farla uscire dalla sua prigione, da quel letto in cui è inchiodata da undici mesi, senza più vita ma soltanto dolore», ha detto il genitore. 

Oggi la giornata decisiva

Il padre, Giorgio D'Incà ha confermato che si sta recando in Tribunale a Belluno per firmare l'atto che lo nominerà amministratore di sostegno della figlia, e gli darà quindi l'autorità per chiedere l'interruzione della nutrizione e dell'idratazione forzata. La famiglia aveva già ottenuto l'autorizzazione a porre fine ai trattamenti dal giudice tutelare e dal comitato etico dell'Ulss di Belluno. In ogni caso, la decisione sul fine vita, dovrà essere assunta dai medici.

La decisione dei genitori di Samantha

«Adesso - afferma - potrò dare il mio consenso affinché le vengano interrotte la nutrizione e l'idratazione. Poi con la sedazione profonda la nostra bambina ci lascerà. Mi fa fatica - aggiunge - dire: morirà. Samantha sarà libera e le sue ceneri sparse nel mare della laguna di Venezia. Finalmente i medici e il giudice hanno ascoltato la nostra voce - prosegue il padre, aggiungendo che con la nomina di oggi» sarò io, suo papà, ad occuparmi di lei, insieme alla mamma e ai suoi fratelli e non un estraneo».

«Senza testamento biologico - dice ancora - le volontà di Samantha sono state ricostruite sulla base delle nostre testimonianze, dopo Eluana Englaro il nostro è il primo caso in Italia. I giudici ci hanno ascoltato più volte, noi, i suoi fratelli, in particolare Manuel, il suo gemello. Hanno ritenuto, come si legge nella sentenza davvero innovativa, che Samantha non avrebbe voluto sopravvivere così, in stato vegetativo, dipendente da tutto e da tutti».

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Il Gazzettino