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FELTRE - «Prima di lasciarla andare porteremo Samantha a vedere il mare che tanto amava». Mamma Genzianella è pronta a fare salti mortali e non si arrenderà di fronte a nulla per realizzare l’ultimo desiderio della figlia. La giovane, 30enne di Mugnai, da quasi un anno è in stato vegetativo dopo una banale caduta e la conseguente operazione per una gamba rotta. Il giudice tutelare del tribunale dei Belluno nei giorni scorsi ha nominato il padre, Giorgio D’Incà, amministratore di sostegno della ragazza: ora l’uomo potrà prestare in nome e per conto della figlia il consenso informato all’eventuale interruzione delle terapie e trattamenti di mantenimento in vita. Dopodomani giurerà in Tribunale. Poi si consulterà con i medici ai quali chiederà il via libera per staccare la spina e realizzare quelle che erano le volontà della ragazza, che mai avrebbe voluto vivere in condizioni simili.
LE PAROLE DI SAMANTHA
Volontà che aveva espresso più volte oralmente ai genitori, quando stava bene. Quando nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo. «Un trattamento di questi tipo - aveva detto la ragazza commentando casi di accanimento terapeutico - è da persone egoiste e disumane: si tratta di un accanimento e violenza». E aveva espresso chiaramente la sua volontà: «Se mi trovassi in quella situazione lasciatemi andare». I genitori sono riusciti a tener fede alle sue parole con una battaglia giudiziaria partita a febbraio e complicata dal fatto che la giovane non aveva lasciato un biotestamento (le dat disposizioni anticipate di trattamento ndr). L’altra cosa che Samantha diceva sempre era che avrebbe voluto che le sue ceneri fossero sparse in mare. Perché il mare era una delle passioni della giovane feltrina: appena poteva andava in spiaggia per rilassarsi in quel paesaggio che tanto amava. Ebbene dopo la prima battaglia per dar seguito alle richieste di Samantha sul fine vita, i genitori sono pronti a intraprenderne un’altra: quella per portarla al mare.
LA DECISIONE
La giovane è attualmente nel “Nucleo stati vegetativi” della rsa Sersa di Cavarzano, a Belluno.
Il Gazzettino