Salvini investe Zaia: «Qui non ci sarà bisogno di campagna elettorale»

Salvini investe Zaia: «Qui non ci sarà bisogno di campagna elettorale»
PADOVA - Gran Teatro Geox addobbato a festa, 2.500 spettatori osannanti, Notti magiche con volume a palla. Domanda: questo evento della Lega a Padova è forse...

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PADOVA - Gran Teatro Geox addobbato a festa, 2.500 spettatori osannanti, Notti magiche con volume a palla. Domanda: questo evento della Lega a Padova è forse l'implicito annuncio della ricandidatura di Luca Zaia? Risposta di Matteo Salvini, al termine del video che celebra i risultati amministrativi del 2019, lo stesso proiettato a fine anno a Palazzo Balbi: «No, in Veneto non c'è bisogno di fare campagna elettorale perché parlano i fatti, qui verrò al massimo per bermi un bicchiere di Amarone...». Al centro del talk show La nostra terra condotto da Massimo De Manzoni, condirettore del quotidiano La Verità, ci sono il vino (con la produttrice Camilla Rossi Chauvenet), i b&b abusivi (con Marco Michielli di Confturismo), le Olimpiadi (con il campione di sci Kristian Ghedina). Sul palco c'è pure Francesco Cavalla, che sarebbe un ordinario di Filosofia del diritto e infatti a un certo punto sbotta («Non chiedetemi di cose che non so...»), però poi diventa la star della serata attaccando quei politici che «lanciano slogan come sassi tirati, non voglio dire parolacce ma...», auto-azzerandosi il volume e conquistando la platea con il labiale. Ecco, si parla di tutto e di più, meno che di Regionali, ma pare di capire che il giro d'Italia di Salvini non farà molte altre tappe a queste latitudini: «In tante altre regioni spiega il segretario federale, quand'è ormai tempo di selfie ci sarà bisogno di fare campagna elettorale, ma qui non dovremo impegnarci a spiegare più di tanto quello che la gente vede». Significa che il tris di Zaia è scontato? «Non c'è niente di scontato nella vita, tranne il fatto che il Milan perde il derby». Parole che parrebbero mettere un pesante dubbio sulla corsa del governatore uscente, ma che secondo i sussurri del retropalco sarebbero invece la prova che Salvini condivide la strategia ribadita in questi mesi da Zaia: più si pensa a governare e meno margini si lasciano agli avversari, meglio è per il centrodestra.


L'ALLEANZA
Centrodestra? Finora non è stata pubblicamente confermata nemmeno l'alleanza con Forza Italia e Fratelli d'Italia, lasciati sulla graticola ad esempio dal big di zona Roberto Marcato (presente insieme ai leghisti di ogni ordine e grado), chiedendo loro «un patto di sangue sull'autonomia». Dice dopo i titoli di coda Salvini, acclamato («Matteo, Matteo, Matteo!») alla pari di Zaia («Luca, Luca, Luca!»): «Chiaro che in Veneto la Lega ha i numeri per vincere tranquillamente anche da sola, però io lavoro perché si faccia squadra. Quanto all'autonomia, noi la pratichiamo a livello istituzionale e nel partito, poi decide Luca modi e tempi». Ma al microfono il leader manda un chiaro messaggio a Fi e Fdi, dopo il fallimento della trattativa con i 5 Stelle: «L'hanno tirata in lungo un anno, non so quanti tavoli e sottotavoli ha fatto Erika Stefani. Ma non sono stati mesi buttati via, l'autonomia sta contagiando il resto del Paese e questo è un merito storico dei veneti. Chiaro che però il prossimo Governo dovrà farla e quindi avremo per alleati, a livello sia locale che nazionale, solo di chi ci garantisce per iscritto che l'autonomia sarà legge». Il commissario veneto Lorenzo Fontana ci crede: «Abbiamo ottenuto risultati incredibili in sei mesi, oltre 100 pullman a Roma, 7.000 veneti a Roma, migliaia di nuovi iscritti e centinaia di gazebo. Grazie a chi ci permette di vivere un sogno: che la nostra terra un giorno possa essere libera di autogovernarsi».

LA PIAZZA

Il resto è polemica per la contemporanea manifestazione delle Sardine in piazza. «Noi siamo l'unico Paese al mondo ironizza Salvini in cui si protesta non contro il Governo bensì contro l'opposizione. Ma vinceremo anche alla faccia di questi signori. E vinceremo anche in Comune a Padova, promesso». Chiusura di Zaia: «Posso far notare che qua dentro non c'è uno striscione contro qualcuno? Ho visto Autonomia subito, ma nessuna offesa, piuttosto la bandiera del Veneto, anche se qualcuno la prende come insulto. Quindi portatene di più la prossima volta». Forse la prossima volta sarà campagna elettorale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino