Avvio anticipato per i saldi estivi e questa volta a battere tutti sul tempo è la Campania, che darà il via alle vendite di fine stagione il 29 giugno, in...
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Confesercenti prevede l'adesione di oltre 200mila negozi in tutta Italia, con sconti medi di partenza intorno al 30% «per cercare di invertire un'annata particolarmente difficile: nei primi quattro mesi del 2019 i consumi di abbigliamento hanno segnato una flessione di un ulteriore 1,3%» osserva l'organizzazione in una nota sottolinenando che «l'austerity della moda non è mai finita» e che dopo «la grande recessione del 2012-2013 la flessione è proseguita. Nel 2018 la spesa delle famiglie in moda si è ridotta in media di 280 euro l'anno rispetto al 2011, per un calo complessivo del 4%, pari a 2,7 miliardi di euro di consumi in meno.
Negli ultimi dieci anni nell'Unione europea la spesa moda è invece cresciuta del 6,7%. Confesercenti mette in evidenza la «guerra degli sconti» e le «politiche aggressive mirate al mantenimento dei volumi di vendita» che determinano «una pressione promozionale ormai fuori controllo. Continuando di questo passo, la quota di prodotti venduti in saldo o sconto arriverà già quest'anno al 50%: quasi 700 euro a famiglia di acquisti in promozione, livello che consacra l'Italia come il Paese europeo col maggior peso delle vendite promozionali.
«Quest'estate gli sconti di partenza saranno più alti della media: c'è da recuperare un avvio di anno decisamente negativo per le vendite», commenta Fismo, l'associazione moda Confesercenti, secondo cui «c'è da fare chiarezza sulla babele della scontistica, ormai è un'Italia in saldo: tra pre- saldi, promozioni continue e giornate online come BlackFriday (estivi ed invernali), Prime Day e Cybermonday vari si è generato un circolo vizioso dannoso per le imprese ma anche per i clienti, che trovano sempre più difficile orientarsi e distinguere tra le offerte reali, come quelle dei saldi, e le promozioni fasulle». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino