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PADOVA - Otto ore di sciopero che hanno bloccato la produzione dello stabilimento di Longarone e l'annuncio di un altro sciopero d'altre 8 ore negli stabilimenti di Padova e Santa Maria di Sala (Ve) per lunedì prossimo. Dopo la comunicazione dell'azienda secondo cui lo stabilimento di Longarone, già fortemente ridimensionato negli anni scorso, non è più ritenuto strategico, i sindacati presenti in azienda hanno ripreso in mano l'ascia di guerra sotterrata dopo gli accordi sugli esuberi del 2019.
«La Cgil di Belluno, assieme alle proprie categorie e ai lavoratori farà tutto il possibile per scongiurare il rischio di chiusura dello stabilimento Safilo di Longarone - dichiara la segretaria della Camere del Lavoro di Belluno Denise Casanova, che fino a poche settimane fa ha seguito le vicende di Safilo come segretaria di categoria della Filctem Cgil. - A livello unitario le tre categorie dei chimici tessili di Cgil cisl e Uilm decideranno le misure da adottare per scongiurare una chiusura che rischia di essere catastrofica per l'intero territorio del Bellunese.
Un canale di dialogo rimane comunque aperto.«Le OO.SS. - si legge in una nota unitaria di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil del Veneto - sono disponibili a ripristinare una linea di confronto concreta e propositiva volta ad avviare fin da subito un percorso che coinvolga le istituzioni venete, l'imprenditoria dell'occhialeria, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e la comunità bellunese per affrontare questa grave situazione. Sin da subito attiveremo tutte le forme di mobilitazioni democratiche a sostegno dei lavoratori e per la difesa del patrimonio storico ed economico dell'occhialeria rappresentato dal sito di Longarone». La Regione del Veneto, per tramite dell'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan assicura «il massimo impegno al fine di individuare una risposta industriale al tema posto dall'azienda Safilo»
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