PADOVA - Otto ore di sciopero che hanno bloccato la produzione dello stabilimento di Longarone e l'annuncio di un altro sciopero d'altre 8 ore negli stabilimenti di Padova e Santa Maria di Sala (Ve) per lunedì prossimo.
«La Cgil di Belluno, assieme alle proprie categorie e ai lavoratori farà tutto il possibile per scongiurare il rischio di chiusura dello stabilimento Safilo di Longarone - dichiara la segretaria della Camere del Lavoro di Belluno Denise Casanova, che fino a poche settimane fa ha seguito le vicende di Safilo come segretaria di categoria della Filctem Cgil. - A livello unitario le tre categorie dei chimici tessili di Cgil cisl e Uilm decideranno le misure da adottare per scongiurare una chiusura che rischia di essere catastrofica per l'intero territorio del Bellunese. Si mette così a rischio il futuro di 472 famiglie a cui si aggiunge un indotto molto vasto. I lavoratori di Safilo di Padova e Santa a Maria di Sala hanno paura di essere i prossimi e per questo sono pronti a scioperare lunedì e a fare tutto il possibile per difendere i propri posti di lavoro».
Un canale di dialogo rimane comunque aperto.«Le OO.SS. - si legge in una nota unitaria di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil del Veneto - sono disponibili a ripristinare una linea di confronto concreta e propositiva volta ad avviare fin da subito un percorso che coinvolga le istituzioni venete, l'imprenditoria dell'occhialeria, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e la comunità bellunese per affrontare questa grave situazione. Sin da subito attiveremo tutte le forme di mobilitazioni democratiche a sostegno dei lavoratori e per la difesa del patrimonio storico ed economico dell'occhialeria rappresentato dal sito di Longarone». La Regione del Veneto, per tramite dell'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan assicura «il massimo impegno al fine di individuare una risposta industriale al tema posto dall'azienda Safilo»