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SACILE - Sacile rende omaggio a una delle sue stelle più fulgide: è morta ( lunedì il funerale) Maria Bottecchia, 73 anni, storica atleta della mitica squadra femminile di pallavolo Casagrande che, negli anni '70 conquistò la serie A imponendosi a livello nazionale. Il sodalizio sportivo era nato quasi per caso grazie a un gruppo di adolescenti sacilesi che, a partire dagli anni Sessanta, cominciò a giocare nel campetto delle suore. A poco a poco le giovani atlete cominciarono a mietere vittorie. Di quella squadra Maria Bottecchia fu, per un periodo, la capitana. Come ogni leggenda amava raccontare episodi e aneddoti di quegli anni magici di successi e faticose trasferte.
LO STOP
Maria, donna solare e semplice, dovette poi lasciare, a malincuore l'attività sportiva (all'epoca non retribuita) per motivi di lavoro essendo nel frattempo stata assunta nello studio Mazzucco.
IL CALVARIO
L'ultimo mese di vita è stato segnato da frequenti ricoveri in ospedale a Pordenone dove con la simpatia aveva conquistato il personale. La capitana l'ultima partita non è però riuscita a vincerla. La ricorda con dolcezza la figlia Silvia che, ci tiene a sottolineare: «Pur risultando ultimamente positiva al coronavirus la mamma è morta con e non di Covid. A strapparla al nostro affetto - conclude - è stata la patologia di cui soffriva da diversi anni». Maria lascia, oltre alla figlia Silvia e al marito Bruno, il fratello Giovanni e il nipote Matteo Bottecchia, esponente di spicco della Lega.
Daniela Pillon
Il Gazzettino