Bimba 12enne rompe il salvadanaio, ma le Poste rifiutano le sue monete

Bimba 12enne rompe il salvadanaio, ma le Poste rifiutano le sue monete
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SACILE (PORDENONE) - Due anni di paziente raccolta, fino a riempire il salvadanaio di risparmi con cui acquistare una chitarra e iscriversi a un corso di musica. Eppure la prima lezione di burocrazia e vincolanti regolamenti europei, una dodicenne sacilese l'ha ricevuta quando è andata con la mamma all'ufficio postale di via Cavour a Sacile. Ha portato 260 euro, di cui un'ottantina in monete divise per pezzatura, quantità, arrotolate e già contate. Un tesoretto contato durante le vacanze natalizie e che la ragazzina e la madre Daniela Manfè hanno presentato qualche giorno fa allo sportello postale liventino.




L'idea iniziale era di depositare su un libretto postale i risparmi accantonati per il sogno della musica, ma a concludere la vicenda è stata la delusione di fronte a codici e regolamenti aziendali, nonché a una norma che rende inaccettabili pagamenti con oltre 50 pezzi di moneta sonante, davanti al rigore dell'addetto postale che applicando la normativa non ha concesso alternative, nemmeno quella della rateizzazione dei versamenti. Dopo mezzora di attesa, mamma e figlia si sono viste respingere gli 80 euro in moneta.



«Dapprima ci hanno detto che avremmo dovuto dividere i soldi e sistemarli in contenitori di plastica, altrimenti sarebbero potuti nascere dei problemi in caso di ispezioni postali - spiega la madre - Allora abbiamo chiesto dove avremmo potuto recuperare tali contenitori, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Allora ho chiesto come avremmo potuto utilizzare gli 80 euro in moneta, ci hanno detto che li avrebbero potuti accettare come pagamento, ma alla mia proposta di pagare la bolletta in moneta la volta successiva, mi hanno risposto che in realtà non sarebbe stato possibile». Esiste infatti un regolamento europeo che stabilisce un limite nei pagamenti con monete, quantificato in non oltre 50 pezzi a volta. «Vorrà dire che ci rivolgeremo in banca ed estingueremo il libretto postale. Il commento più amaro del resto è stato quello di mia figlia, quando mi ha chiesto se davvero esiste denaro di serie A e di serie B», ha concluso Daniela. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino