SACILE (PORDENONE) - Due anni di paziente raccolta, fino a riempire il salvadanaio di risparmi con cui acquistare una chitarra e iscriversi a un corso di musica. Eppure la prima...
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L'idea iniziale era di depositare su un libretto postale i risparmi accantonati per il sogno della musica, ma a concludere la vicenda è stata la delusione di fronte a codici e regolamenti aziendali, nonché a una norma che rende inaccettabili pagamenti con oltre 50 pezzi di moneta sonante, davanti al rigore dell'addetto postale che applicando la normativa non ha concesso alternative, nemmeno quella della rateizzazione dei versamenti. Dopo mezzora di attesa, mamma e figlia si sono viste respingere gli 80 euro in moneta.
«Dapprima ci hanno detto che avremmo dovuto dividere i soldi e sistemarli in contenitori di plastica, altrimenti sarebbero potuti nascere dei problemi in caso di ispezioni postali - spiega la madre - Allora abbiamo chiesto dove avremmo potuto recuperare tali contenitori, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Allora ho chiesto come avremmo potuto utilizzare gli 80 euro in moneta, ci hanno detto che li avrebbero potuti accettare come pagamento, ma alla mia proposta di pagare la bolletta in moneta la volta successiva, mi hanno risposto che in realtà non sarebbe stato possibile». Esiste infatti un regolamento europeo che stabilisce un limite nei pagamenti con monete, quantificato in non oltre 50 pezzi a volta. «Vorrà dire che ci rivolgeremo in banca ed estingueremo il libretto postale. Il commento più amaro del resto è stato quello di mia figlia, quando mi ha chiesto se davvero esiste denaro di serie A e di serie B», ha concluso Daniela. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino