Puzza e proteste, blitz dell'Arma nella cucina da campo ghanese

La batteria di bidoni-forni utilizzati per cucinare
SACILE (Pordenone) - I residenti di via Leonardo da Vinci a Sacile (Pordenone) non ne possono più degli odori nauseabondi che sempre più spesso arrivano da un campo non lontano...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SACILE (Pordenone) - I residenti di via Leonardo da Vinci a Sacile (Pordenone) non ne possono più degli odori nauseabondi che sempre più spesso arrivano da un campo non lontano dalla strada. Hanno chiesto alla Polizia locale di intervenire. Nulla è cambiato. Hanno segnalato il caso all’Azienda sanitaria, ma gli chef ghanesi continuano a cucinare.




Un paio di giorni fa sono intervenuti anche i carabinieri. Con i militari c’erano anche gli agenti della municipale e un ispettore sanitario. Hanno trovato quattro ghanesi che preparavano zampe di bovino, polli, interiora e pesce in assenza di condizioni igienico-sanitarie, tra fango, sporcizia e cibo lasciato a terra prima di essere cucinato.







I quattro immigrati sono autorizzati a cucinare dal proprietario del terreno e, a ridosso degli alberi che delimitano il campo, hanno allestito il loro "ristorante". Preparano quantità di cibo notevoli. Giovedì il menu prevedeva pesce, pollo, zampe di bovino, interiora (sempre di bovino) e persino un coniglio che non era stato ripulito di viscere e pelo. Per cucinare utilizzano vecchi bidoni di olio in metallo.



Durante l’ispezione è emerso che l’acqua utilizzata per cucinare viene attinta da un vicino fosso e sistemata in fusti di plastica. Con quest’acqua le carni vengono continuamente bagnate. Secondo l’Azienda sanitaria non vi sarebbero violazioni. Anche il veterinario ha allargato le braccia: nessuna irregolarità. Gli immigrati seguirebbero semplicemente la tradizione culinaria ghanese. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino