Tradito dal cuore, Davide a 11 anni ha perso la sua battaglia

Davide Ormenese
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SACCOLONGO Il fisico era gracile, limitato dalla patologia cardiaca congenita che lo accompagnava fin dalla nascita, ma tanta era la forza e la voglia di vivere pienamente la sua età come tutti i suoi coetanei. Davide Ormenese, 11 anni, era un piccolo guerriero che ha sempre saputo riprendersi dai difficili interventi chirurgici che hanno segnato la sua tenera vita. L’ultimo, rischioso, avrebbe però potuto aprirgli una piccola “finestra” di speranza di fronte alla patologia del cuore monoventricolare e alla sindrome polmonare di Kartagener che avevano già scritto il suo destino. Ma purtroppo il decorso post operatorio non è stato semplice e martedì mattina l’ultima complicazione che gli ha fatto chiudere per sempre gli occhi.

 

E ieri mattina nell’abitazione di Saccolongo per mamma Silvia Bergamasco e papà Simone Ormenese era immenso il dolore di non poter più avere accanto il loro Davide, ma con la consapevolezza che tutto quello che era nelle possibilità dei chirurghi del reparto di Cardiologia Pediatrica di Padova è stato fatto per dare una speranza in più al loro bambino. A seguire Davide fin dalla nascita i professori Ornella Milanesi, Giovanni Stellin e Vladimiro Vida, il piccolo era stato sottoposto ad primo intervento chirurgico alla tenera età di 8 mesi, e poi nuovamente a tre anni per permettere alle arterie polmonari di espandersi e dare la possibilità ai polmoni di crescere. Un anno e mezzo fa papà e mamma si sono ritrovati nuovamente davanti ad una scelta difficile: riportarlo in sala operatoria, o vederlo spegnersi lentamente. «Ci siamo interrogati molto – ha raccontato Silvia – ma ci siamo anche detti che se c’era una possibilità dovevamo dargliela. Abbiamo chiesto ai medici di attendere che Davide terminasse le scuole elementari, e avevamo il desiderio che facesse la Cresima assieme ai suoi compagni. E così è stato. Poi questa estate abbiamo trascorso tre settimane al mare in modo che potesse riprendersi fisicamente per essere al massimo delle forze». A metà ottobre l’ingresso in ospedale, l’operazione è difficile con tutti i rischi connessi, il piccolo esce dalla sala operatoria e le speranze si accedono, ma poi l’ultimo episodio martedì mattina che ha coinvolto i polmoni. Davide era un bambino forte e tenace che ha voluto vivere senza sentirsi diverso. «Il primo anno di asilo l’ha perso - racconta la mamma – ma poi l’ha ripreso senza problemi, anzi ne ha fatto uno in più essendo nato a gennaio. A scuola si è integrato benissimo e un grazie va alle maestre Giulia e Pierpaola che hanno saputo costruire una classe bella e affiatata, amicizie che Davide si portava dietro anche in prima media. Era un bambino sempre allegro e pieno di gioia, ci teneva ad andare a catechismo e a frequentare la parrocchia». «Ci teniamo a ringraziare tutta Cardiologia Pediatrica, il personale Oss del reparto al terzo piano e i cardiologi: sappiamo che hanno fatto del loro meglio e che non hanno mai mollato neanche nei momenti più difficili – sottolineo i genitori - e per chi lo desidera c’è la possibilità di sostenere l’associazione “Un cuore un Mondo” Padova che collabora strettamente con cardiologia e cardiochirurgia pediatrica». Oltre a papà e mamma, Davide lascia la sorella Angela e il fratellino Mattia, i funerali si terranno sabato mattina alle 11 nella chiesa parrocchiale di Saccolongo.
Barbara Turetta  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino