Accoltellò il figlio per salvare la moglie: Daniele, colonna dei Grifoni, stroncato da infarto

Daniele Gobbo
ODERZO - Grande e mozione e cordoglio in città e fra gli appassionati di rugby per la notizia della morte di Daniele Gobbo, 63 anni, stroncato da un infarto. Un volto...

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ODERZO - Grande e mozione e cordoglio in città e fra gli appassionati di rugby per la notizia della morte di Daniele Gobbo, 63 anni, stroncato da un infarto. Un volto notissimo, tra i fondatori nel 2006 della società Grifoni Rugby Oderzo. Nel 2017, suo malgrado, era stato coinvolto in un triste caso di cronaca: al culmine di una lite, per difendere la moglie Angela dal figlio Alisson, ubriaco e violento, aveva ferito quest’ultimo con un coltello.


LO SPORT
Daniele Gobbo aveva trascorso la sua vita lavorativa nelle Ferrovie dello Stato. La sua grande passione era il gioco del rugby. Era stato tra i primi giocatori della Libertas Rugby Oderzo, all’inizio degli anni Settanta, giocando nei primi tornei studenteschi e favorendo la nascita del rugby opitergino. «Finalmente in pensione da qualche mese, era presente nelle nostre attività estive con il solito entusiasmo e impegno» ricordano con mestizia dal Grifoni. In questi giorni all’impianto di via Donizetti sono in corso i centri estivi frequentati da decine di ragazzini e Daniele era sempre in prima linea. Si dedicava ai giovani con entusiasmo e generosità. Nel rugby aveva cercato di coinvolgere il figlio adottivo Alisson, arrivato dal Brasile quando aveva pochi anni. E il ragazzo era diventato una promessa della palla ovale, militando nella nazionale italiana Under 17 e nella Tarvisium Rugby. Ma le intemperanze del suo carattere ne avevano minato la carriera sportiva rendendo sempre più problematica la convivenza con i genitori. 


LE DIFFICOLTÀ


Una sera, al culmine dell’ennesima lite il giovane, ubriaco, aveva minacciato la mamma. Per difendere Angela e sé stesso, Daniele aveva ferito il figlio con un coltello. Dal suo letto d’ospedale Alisson, assumendosi le colpe dell’accaduto, aveva detto al papà: «Cammineremo sempre assieme, sempre!». Le cose però non erano migliorate. Tanto che il giovane nel 2020 era stato condannato per aver maltrattato la mamma. Ciononostante Daniele Gobbo continuava a dedicarsi con tanto impegno ai Grifoni. «Avremmo voluto che si potesse finalmente riposare e gustare un po’ il periodo della pensione, come ci continuava a dire in mezzo ai giovani, a dare loro una mano e farli crescere bene nella nostra società. Se lo meritava tutto –è l’accorato messaggio diffuso dalla società sportiva–. Ci lascia soprattutto un grandissimo insegnamento di impegno, rispetto e dedizione agli altri. Le nostre condoglianze alla famiglia ed un grande abbraccio alla moglie Angela». Il funerale non è ancora stato fissato.
 

 

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Il Gazzettino