Marocchino arrestato: «Sì, rubo rifiuti: così mantengo famiglia e 3 figli»

Marocchino arrestato: «Sì, rubo rifiuti: così mantengo famiglia e 3 figli»
SOSPIROLO - «Ho tre figli e ho perso il lavoro: prendere quegli oggetti all'ecocentro mi permettono di dare da mangiare alla mia famiglia». Brahim El...

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SOSPIROLO - «Ho tre figli e ho perso il lavoro: prendere quegli oggetti all'ecocentro mi permettono di dare da mangiare alla mia famiglia». Brahim El Aabbassi, 43 anni, si è difeso così ieri di fronte al giudice, nel processo per direttissima per il furto all'ecocentro di Sospirolo, che si è svolto in Tribunale a Belluno. Il marocchino, che abita a Giavera del Montello (Tv), era arrivato in provincia la notte tra sabato e domenica e si era introdotto nell'area di via Capoluogo. Ha raccontato al giudice di aver scavalcato la rete e di aver aperto il container dove c'erano le batterie con un cacciavite trovato sul posto. Quella notte era stato intercettato però dai carabinieri di Sedico, che stavano svolgendo controllo del territorio in quella zona. Molti sindaci, infatti, hanno segnalato ammanchi dagli ecocentri comunali e per questo sono stati intensificati i passaggi dei militari, per sventare eventuali furti. Ieri ha parlato in aula anche il comandante dei carabinieri di Sedico, maresciallo Marco Decò.

El Aabbassi, colto in flagranza, è finito in manette con l'accusa di furto aggravato e è stato rinchiuso nel carcere di Baldenich. Ieri, scortato dalle guardie penitenziarie, è arrivato in aula. Ad attenderlo la moglie, con un neonato in braccio. Con lei, che non parla italiano, un'amica per la traduzione. Il 43enne era difeso dall'avvocato Eliana Mezzacasa che ha chiesto e ottenuto il patteggiamento a 8 mesi di reclusione. Nessun beneficio di legge, perché il marocchino ne ha già usufruito. L'uomo, attualmente, ha l'obbligo di firma. Ieri al giudice ha spiegato bene come funziona quel tipo di lavoro. Secondo l'accusa quando è stato arrestato aveva già rubato batterie esauste e cavi con rame per 250 euro. «Ci avrei ricavato al massimo 40 euro - ha detto il marocchino - io li prendo alle discariche poi passano i neri che me li comprano e li portano in Africa. Ero operaio edile, ma non ho più lavoro. Solo così, tiravo avanti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino