TREVISO Ottocento litri di gasolio, trattenuti in piccole quantità dai carichi che avrebbe dovuto consegnare per lavoro e che stipava invece nel garage della sua abitazione...
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IL CONTROLLO Tutto è cominciato domenica pomeriggio quando, lungo la Treviso Mare, i militari del Nucleo operativo radiomobile di Treviso hanno intimato l'alt a un furgone Fiat Scudo. Il veicolo li ha insospettiti perché era visibilmente molto carico. Per questo motivo i carabinieri hanno chiesto di aprire il cassone posteriore al 50enne veneziano che si trovava al volante. All'interno vi erano una ventina di taniche in plastica che si sono scoperte essere piene di gasolio, per un totale di cinquecento litri. I contenitori non erano della tipologia specifica adibita al trasporto del carburante e di conseguenza prive degli standard di sicurezza necessari. Inoltre la notevole quantità superava di quasi il doppio quella consentita. Al conducente è stato quindi chiesto il motivo del viaggio, ma anche eventuali bolle o fatture che determinassero la provenienza del gasolio. Dopo aver tergiversato a lungo, il veneziano ha infine ceduto: «Le ho comprate a nero da un conoscente, volevo risparmiare per rifornire la barca che uso per andare a pesca». Si è così appurato che il 50enne aveva poco prima ritirato le taniche pagando il carburante 90 centesimi al litro a fronte dei circa 1,20 euro del mercato.
IL FORNITORE
Trasferito in caserma, ha dovuto fornire agli inquirenti il numero di telefono e il nome del fornitore, il 44enne trevigiano.
Il Gazzettino