Botti sequestrati ai tifosi, la delusione «Troppa severità»

Botti sequestrati ai tifosi, la delusione «Troppa severità»
ROVIGO - Un pomeriggio iniziato allo stadio e finito in Questura. Una scelta di sicurezza che ha rovinato la festa delle Posse rossoblù, accorse sabato al Battaglini per...

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ROVIGO - Un pomeriggio iniziato allo stadio e finito in Questura. Una scelta di sicurezza che ha rovinato la festa delle Posse rossoblù, accorse sabato al Battaglini per sostenere come sempre la FemiCz Rovigo. Le nove mete segnate dai Bersaglieri al Verona (61-7) per i soci del club sono passate quasi in secondo piano di fronte all'imprevisto ritiro dei fuochi d'artificio destinati alla coreografia in tribuna da parte di un poliziotto. 

Non botti, razzi o bengala. Nel sacchetto intercettato al solito banchetto allestito dalle Posse allo stadio, che aveva passato il controllo ai cancelli da parte dei Carabinieri, c'erano cinque scatole di stelline luminose (una cinquantina in tutto), due fontanelle e uno spara-coriandoli. Semplici giochi pirici.
 

«MATERIALE PER BIMBI»
Inutile il tentativo del presidente del club Stefano Padoan (che per il dispiacere ieri sera non è andato alla cena natalizia della Rugby Rovigo) di spiegare che il materiale era già stato sato senza problemi in tutti gli stadi del campionato, compresa la caserma delle Fiamme Oro. A fine partita il rilascio del verbale e la convocazione in questura per il consigliere delle Posse che fisicamente ha introdotto i fuochi d'artificio nello stadio; al posto suo avrebbe potuto esserci qualsiasi altro membro del club. 
«Quando sono arrivata e mi è stato mostrato quanto sequestrato, quasi stentavo a crederci. L'ho addirittura fotografato - spiega Fabiola Castellacci, legale che ha assistito in questura il socio Posse - parliamo di innocui bastoncini luminosi, destinati in genere ai bambini, e di due sole fontanelle. Tutto materiale di categoria F1 e F2. Mi sto adoperando per recuperare foto e video che dimostrino come vengano solitamente utilizzati in molti stadi di tutti gli sport».
Sull'episodio e su quanto affermato dalle parti, la Questura risponde che per ora non intende intervenire e le eventuali dichiarazioni sono rinviate ai prossimi giorni.
VERBALE APPROSSIMATIVO
Lo spara-coriandoli è stato restituito subito dopo la partita, a quanto pare perché non rientrava in alcuna classe di pericolosità. «Nel verbale, scritto a mano, si parla di ritiro prima della partita a un soggetto femminile non altrimenti identificato. Anche il solo fatto che il presunto autore del reato non sia stato individuato con precisione è una cosa grave - sottolinea il legale - comprendo che si stia lavorando per alzare il livello di sicurezza, la normativa è in continua evoluzione. Ma nella fattispecie si parla di materiale destinato solitamente ai compleanni dei bambini. Con un po' di buon senso si sarebbe potuto evitare questo grosso dispiacere per i tifosi rossoblù».
PALLA AL MAGISTRATO

Per il socio finito in Questura oltre alla delusione c'è di più. «Dopo la convalida del sequestro del materiale la parola ora passerà al magistrato precisa l'avvocato Confido nell'assoluta archiviazione. La logica non può che portare a questo epilogo». Sui social tutti si schierano al fianco delle Posse e condannano l'eccessivo zelo del poliziotto. Si invoca lo spirito della città in mischia, quello che permette di accogliere al Battaglini i sostenitori di ogni squadra avversaria stando sempre nei limiti imposti dalle esigenze di ordine pubblico. Limiti che una cinquantina di stelline luminose e due fontanelle non avrebbero di certo superato.
Paolo Romagnolo
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Il Gazzettino