ROVIGO - «Remo era Remo, un simbolo, a suo modo un’istituzione». E’ morto ieri, a 58 anni, Remo Cappon, edicolante di piazza Garibaldi e prima ancora...
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Un’altra persona che non nasconde il dolore per la scomparsa di Remo è Lorenzo Paparella, ex titolare del Caffè Borsa. «Remo mi mancherà, ma mancherà a tanti. In questi giorni, che l’edicola era rimasta chiusa, molti mi avevano chiesto se sapevo cosa gli fosse successo. Era malato da tempo e, da quello che mi avevano detto, non voleva curarsi. Con la vita che faceva, sempre lì, con la pioggia, con il freddo, con l’afa, ad aprire all’alba quella che più che un’edicola era un ricovero di giornali. Era una sorta di ufficio informazioni, un personaggio atipico e amato da tutti anche se qualcuno aveva protestato per il suo modo di accatastare tutte le pile di giornali».
Nel 2012, proprio per il suo strano modo di disporre giornali, riviste e giochi, fuori dall’edicola, era stato multato dai vigili. Invece di andare in ospedale, qualche giorno fa era tornato alla sua edicola, senza avere la forza di aprire. Ma, come ogni giorno, si era seduto rigorosamente fuori, per scambiare due chiacchiere. Viveva a Sarzano, con la mamma Zefferina. Oltre a lei, lascia la sorella Lauretta e i nipoti Dario ed Enrico. Funerali non ancora fissati. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino