ROVIGO - Tutto sembra possibile a Rovigo, dopo che giovedì il sindaco Massimo Bergamin ha azzerato la propria Giunta di centrodestra, dando il benservito a tutti e otto i...
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IMBARAZZO Il caso Rovigo è spinoso soprattutto per la Lega, visto che Bergamin oltre che sindaco del capoluogo polesano è vicepresidente veneto della Lega, ma il gruppo consiliare sembra non aver più fiducia in lui. A testimonianza della delicatezza della questione anche il fatto che Giannantonio Da Re, segretario veneto della Lega, che sulla vicenda si è già confrontato con Matteo Salvini in persona e che oggi sarà a Rovigo, sia insolitamente abbottonato: «Vediamo come evolverà la situazione, ci saranno degli incontri e cercheremo di trovare una soluzione. Non dico niente di più perché per ora non c'è niente di più da dire».
Formalmente i vertici della Lega non vogliono un caso Rovigo, ovvero la caduta di un sindaco del Carroccio per mano di leghisti proprio a ridosso delle elezioni europee. Ma l'insofferenza dei consiglieri comunali è più che palpabile e di non facile gestione. A vestire i panni di colomba, tendendo la mano a Bergamin nonostante le numerose contrapposizioni del passato, è di fatto l'assessore regionale polesano Cristiano Corazzari: «Mi auguro che si dia la precedenza all'interesse della città e che si metta da parte l'interesse della città». Una frase che sembrerebbe sibillina, ma la precisazione non lascia dubbi su quale sia il senso: «Spero che si riescano a superare le beghe politiche per poter così affrontare le tante questioni aperte e che l'amministrazione deve ancora affrontare, andando oltre le contrapposizioni personali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino