Auto da rottamare, il Tar dà ragione alla Regione Veneto: non vale la vecchia graduatoria

Auto da rottamare, il Tar dà ragione alla Regione Veneto: non vale la vecchia graduatoria
VENEZIA - In parecchi si erano lamentati del nuovo bando della Regione Veneto per rottamare le vecchie auto e acquistare veicoli meno inquinanti. E alcuni - per la precisione 28...

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VENEZIA - In parecchi si erano lamentati del nuovo bando della Regione Veneto per rottamare le vecchie auto e acquistare veicoli meno inquinanti. E alcuni - per la precisione 28 cittadini veneti - si erano rivolti al Tar lamentando il fatto che, pur con una dotazione finanziaria di ulteriori 12 milioni di euro, anziché esaurire le domande pregresse scorrendo la graduatoria, la Regione aveva fatto un nuovo bando. Con il risultato che chi aveva già fatto domanda, per essere ammesso ai contributi doveva rifarla. Di qui il ricorso al Tar dei 28 veneti rappresentati dall'avvocato Marco Rigo. L'11 gennaio - ma la notizia si è saputa ieri - la sentenza: ricorso respinto, ha ragione la Regione. In pratica le motivazioni date all'epoca dall'assessore all'Ambiente Gianpaolo Bottacin («I nuovi fondi statali sono legati al rispetto di precisi requisiti delle auto da acquistare, criteri diversi da quelli del precedente bando, più stringenti»), sono state ritenute legittimi dai giudici amministrativi.


LE MOTIVAZIONI


La scelta dell'Amministrazione - recita la sentenza del Tar - risulta essere motivata dalla volontà di perseguire l'obiettivo della riduzione delle emissioni di CO2 in analogia con i limiti emissivi stabiliti dai provvedimenti statali di incentivazione della mobilità sostenibile. L'abbassamento dei valori emissivi di CO2 rispetto a quanto indicato nel precedente Bando auto 2021 potrà infatti consentire una maggiore riduzione delle emissioni in atmosfera da parte dei veicoli che saranno acquistati con i contributi previsti dal nuovo bando. Legittimamente, dunque - hanno detto i giudici - l'Amministrazione ha ritenuto di destinare le risorse a disposizione, anziché allo scopo di rifinanziare la graduatoria esistente, al raggiungimento di un obiettivo più elevato, secondo i termini indicati nella normativa sopravvenuta. Anche perché nessuna norma, né nessun principio imponeva alla Regione di optare per la soluzione ritenuta più favorevole da parte ricorrente e cioè lo scorrimento della graduatoria esistente. Di più: La previsione della validità triennale della graduatoria prevista dal bando 2021 garantiva solo la possibilità dell'utilizzo della stessa, ma non poteva in alcun modo vincolare la scelta dell'Amministrazione. (al.va.)
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Il Gazzettino