Wwf alla spiaggia del Fratino, liberate due tartarughe e un airone

ROSOLINA - Una ventina di persone hanno preso parte all’iniziativa “Puliamo la spiaggia del Fratino” promossa dal Wwf di Rovigo a Porto Caleri. Una giornata...

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ROSOLINA - Una ventina di persone hanno preso parte all’iniziativa “Puliamo la spiaggia del Fratino” promossa dal Wwf di Rovigo a Porto Caleri. Una giornata che ha segnato la conclusione dei progetti e delle azioni portate avanti in stagione dai volontari, e quindi un’occasione per fare un bilancio dei risultati ottenuti. Lungo la spiaggia sono stati raccolti rifiuti di ogni genere portati dal mare, ma anche abbandonati dai frequentatori della spiaggia libera: boe, reti e cassette di polistirolo derivanti dall’attività di pesca; tappi, bottiglie e materiali di plastica; mozziconi di sigarette; teli ombreggianti e involucri con deiezioni canine. Nel complesso, però, nel tratto ripulito dai volontari la quantità di rifiuti è stata inferiore a quella degli anni scorsi. 


«Si deve alla costante presenza di 4-5 volontari che hanno presidiato la spiaggia durante tutta la stagione -spiega Eddi Boschetti, presidente del Wwf rodigino- grazie a loro i rifiuti sono stati costantemente rimossi, anche se in realtà l’obiettivo principale è stato monitorare e proteggere i siti di nidificazione del Fratino, sensibilizzando chi frequenta la spiaggia a non disturbare la specie per tutto il periodo della cova e della schiusa delle uova. E va detto che, anno dopo anno, da parte dell’amministrazione comunale, degli operatori e della gente, si stanno adottando comportamenti sempre più rispettosi sia per la sopravvivenza di una specie marina al limite dell’estinzione, che in generale di un ambiente, quello del Giardino botanico, che è un patrimonio di biodiversità e dà lustro a Rosolina Mare e a tutto il Parco». 

La giornata si è quindi conclusa con la liberazione in mare di due tartarughe Caretta Caretta, una recuperata dall’Università di biologia marina di Chioggia e l’altra dall’Ufficio circondariale marittimo di Jesolo, che sono state curate presso il Cra-Centro recupero animali selvatici di Polesella diretto dal dottor Luciano Tarricone. Struttura cui nella stessa occasione è stato affidato un airone cinerino ferito.
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Il Gazzettino