Nasce il piano salva-rondini. «Belluno sarà la loro città»

Un nido di rondini. Belluno vara il piano di salvataggio della specie
La presenza delle rondini in città e il loro numero come termometro del benessere del territorio. Ecco perché Provincia, Comune capoluogo, associazioni venatorie,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La presenza delle rondini in città e il loro numero come termometro del benessere del territorio. Ecco perché Provincia, Comune capoluogo, associazioni venatorie, ambientaliste e animaliste hanno deciso di mettere in campo un programma preciso di interventi: è il progetto “Belluno città delle rondini”. Molti gli obiettivi: salvaguardia delle rondini, tutela dell’habitat urbano e valorizzazione dei nidi anche in chiave turistica. Fra le prime azioni il monitoraggio ed il controllo dei nidi presenti in centro città che sono in calo. Lo certificano i censimenti periodici della Polizia Provinciale con il naturalista Giuseppe Tormen.

«In campagna le rondini stanno scomparendo – spiega Tormen – ma in città qualche nucleo resiste. Rispetto al censimento del 2016, sono quasi dmezzate». Il monitoraggio del 2016 aveva calcolato 117 nidi, di cui 42 utilizzati. Nel 2017 il numero era sceso a 127, solo 35 utilizzati, per un totale di circa 40 coppie. Nel 2018 il censimento era stato interrotto, ma i dati del 2019 parlavano di solo 18 nidi utilizzati. L’ultimo dato disponibile è di qualche giorno fa: 140 nidi, meno di 80 effettivamente utilizzabili, solo 20 ‘abitati’ da rondini che si concentrano sotto i portici di via Roma e via Matteotti; altri nuclei più piccoli tra Piazza delle Erbe e via Mezzaterra. Il resto è stato rovinato o distrutto, principalmente dalle cornacchie. E le tavolette anti-guano poste qualche anno fa sono un vantaggio per i corvidi che le utilizzano per raggiungere i nidi e predarli. La prima operazione consisterà proprio nella verifica e nell’eventuale rimozione o riposizionamento delle tavolette anti-guano. Sarà poi necessario il controllo quotidiano dei nidi, per il quale la riserva alpina di caccia di Belluno ha dato la propria disponibilità. Da valutare la predisposizione di protocolli precisi da seguire per interventi edilizi su edifici e palazzi che ospitano nidi di rondine, in modo da differire i lavori alla stagione in cui gli uccelli sono già migrati altrove. 
«È una delle misure consigliate dagli esperti - dice il consigliere provinciale Franco De Bon – noi abbiamo ancora nuclei di rondini in centro città e quindi dobbiamo pensare a tutelarli, nell’interesse della nostra comunità per il servizio ecosistemico che svolgono con il controllo degli insetti. Basti pensare che ogni rondine mangia in media 170 grammi di insetti al giorno. E le rondini sono sinonimo di grande qualità ambientale. Un obiettivo possibile anche grazie al gioco di squadra». 

Obiettivi condivisi anche dal Comune di Belluno che intende sensibilizzare la cittadinanza e i gestori di bar ed esercizi commerciali sotto i portici: «Potremmo mettere dei cartelli per spiegare che non si tratta di sporcizia e degrado e far capire che stiamo cercando di salvare le rondini e il loro habitat - afferma l’assessore all’ambiente del capoluogo, Alberto Simiele - e penso alla valorizzazione turistica del progetto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino