Il combattente polesano: «Da anni Erdogan vuole sterminare i curdi»

Marco "Ghelat", a sinistra, con Remo Agnoletto
ROVIGO -  “Fermate il terrorista Erodagan”. Come in centinaia di altre piazze, anche a Rovigo alcuni manifestanti ieri mattina hanno espresso la propria...

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ROVIGO -  “Fermate il terrorista Erodagan”. Come in centinaia di altre piazze, anche a Rovigo alcuni manifestanti ieri mattina hanno espresso la propria solidarietà verso la popolazione curda, da giorni sotto l’attacco dell’esercito turco per volere del suo presidente. Uomini e donne di ogni estrazione sociale, appartenenti o meno al mondo dell’associazionismo, del volontariato e della politica locale, si sono riuniti all’angolo tra via Maddalena e piazza Garibaldi per esprimere tutto il proprio sdegno verso la sanguinosa guerra a due passi dell’Europa, nel Kurdistan siriano, che sta decimando civili, soprattutto vittime indifese come donne e uomini.  

«Erdogan sta perdendo potere ed il suo unico modo per ritrovare consenso è attaccare i curdi, stimolando l’odio e scatenando un genocidio. Abbiamo visto tutti in questi giorni quanti bambini e donne sono stati trucidati. Questa operazione non è solo di Erodogan, usa le armi della Nato che comprende Europa e Stati Uniti», ha spiegato Hayri Gok, giovane curdo residente a Padova che ha preso parte alla manifestazione.
IL COMBATTENTE POLESANO
Tra il pubblico c’era anche Marco “Gelhat”, un ragazzo che nel 2017 ha combattuto sul fronte curdo ad Afrin: «La questione è scottante, l’invasione turca non cade dal cielo, era preparata in maniera militare, pianificata da tempo. Si sapeva che sarebbe successo, nessuno lo auspicava, poi gli statunitensi hanno lasciato la strada libera per tutto questo. Credo che sia un dovere morale ed etico la responsabilità alla denuncia di quanto sta accadendo, che ci sia la più ampia mobilitazione a livello nazionale». «I curdi non combattono solo per loro stessi, ma anche per noi - continua - È giusto essere attivi e lucidi nella denuncia e nello svelare quello che sta accedendo, quali sono i risvolti economici: bisogna puntare il dito verso quello che sta accadendo per capire davvero le motivazioni di quello che succede. Erano anni che Erdogan diceva di volere sterminare i curdi».
RETE MOBILITATA

In questi giorni in rete è stato promosso dalla Rete delle Città in Comune una petizione, sottoscritto da centinaia di amministratori. Il desiderio dei manifestanti è espresso dal segretario di Rifondazione Comunista Diego Foresti: «Vogliamo che anche il sindaco Gaffeo e i consiglieri comunali prendano posizione e dicano no all’aggressione turca». Alla civile protesta hanno poi preso parte anche Ivan Dall’Ara, sindaco di Ceregnano e presidente della Provincia, e Antonella Bertoli. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino