Vinse il mondiale di mountain bike in malattia: maresciallo condannato

Il maresciallo Roberto Ambrosi
TREVISO - Un anno e tre mesi di reclusione, sospesi: è la condanna che il giudice del Tribunale militare di Verona, appesantendo la richiesta di 9 mesi della Procura, hanno...

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TREVISO - Un anno e tre mesi di reclusione, sospesi: è la condanna che il giudice del Tribunale militare di Verona, appesantendo la richiesta di 9 mesi della Procura, hanno inflitto al maresciallo dell’aeronautica Roberto Ambrosi, 49 anni, in servizio al terzo reparto manutenzioni velivoli di Sant’Angelo Treviso.




Il sottufficiale era finito a giudizio con l’accusa di truffa perché, sebbene in malattia (che per l’accusa sarebbe stata simulata, gareggiò e vinse il mondiale di mountain bike mentre era in convalescenza. Secondo gli inquirenti avrebbe simulato la malattia per potersi allenare e così vincere il titolo iridato.

Nel corso del processo parte delle contestazioni sono cadute (la stessa Procura ha ammesso che Ambrosi non simulò la flebite, ndr), ma per il giudice non è bastato.

Sulla base della testimonianza del medico dell’aeronautica è emerso, come più volte aveva sottolineato l’avvocato difensore Angelo Lorenzon, che Ambrosi non si era "inventato" la malattia ne aveva mentito sul proprio stato di salute. Aveva veramente una flebite (gli specialisti ipotizzavano una trombosi) e la gamba gonfia. Ma - secondo il giudice - avrebbe trascurato di dire a chi firmo il certificato di malattia che aveva intenzione di partecipare al mondiale di mountain bike, poi vinto.



La battaglia del maresciallo per dimostrare la propria innocenza andrà comunque avanti.

«Attendiamo le motivazioni - ha chiarito l’avvocato Lorenzon - per presentare appello». Anche perché Ambrosi (l’Aeronautica aveva avviato le procedure per la sospensione dal lavoro), sulla base della sentenza di ieri, rischia di perdere il grado e d’essere degradato a soldato semplice. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino