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MIRA - Il maltempo non dà tregua. Nella notte tra lunedì e martedì e poi ancora nella mattinata di ieri centinaia gli interventi dei Vigili del fuoco in tutto il Veneto, mentre cresce la preoccupazione per il patrimonio storico delle ville venete e per i parchi secolari. La direzione interregionale dei vigili del Fuoco del Veneto e del Trentino Alto Adige ha registrato tra lunedì e martedì numerosissime chiamate alle sale operative del 115 principalmente per la caduta di piante lungo le strada e per i gravi danni della grandine i cui chicchi hanno raggiunto dimensioni record. Oltre 200 le richieste di intervento provenienti dal Veronese e dalla provincia di Treviso, quasi 150 quelle dal Veneziano e una cinquantina quelle dalle provincie di Treviso, Belluno e Vicenza.
LE DIMORE STORICHE
Tetti e balconi bersagliati dalla grandine, vento forte che stradica alberi provocando danni e disagi alla viabilità. Nel frattempo cresce anche la preoccupazione per le dimore storiche nel Veneto, patrimonio dell'Unesco, in particolare per i giardini storici e i parchi secolari devastati dal maltempo, ma anche per i danni ai tetti di ville e barchesse che potrebbero provocare infiltrazioni e danneggiare stucchi e affreschi.
LE SEGNALAZIONI
L'Istituto raccoglie oltre 4 mila edifici storici, di cui 3.807 in Veneto e 436 in Friuli Venezia Giulia ed in questi giorni ha ricevuto centinaia di segnalazioni da parte di proprietari di ville, comprensibilmente preoccupati. «Il danno alle dimore storiche è diffuso ha affermato il presidente Restucci - Nella giornata di ieri abbiamo registrato molte segnalazioni da parte dei proprietari di ville storiche dal Veronese e in misura minore dal Vicentino, mentre la scorsa settimana i danni maggiori si sono registrati nel Veneziano e in Riviera del Brenta in particolare. Le segnalazioni riguardano prevalentemente alberi caduti o rami spezzati nei parchi secolari e nei giardini storici delle antiche dimore, ma anche di alberature crollate sui tetti già danneggiati dal forte vento e dalla grandine. Coppi centenari divelti che purtroppo possono creare infiltrazioni interne alle ville, compromettendo stucchi e affreschi».
DENUNCIA DEI DANNI
L'Irvv ha già predisposto nel proprio sito un apposito modello per la rendicontazione dei danni: «Eventi atmosferici calamità naturali: ricognizione preliminare danni a ville venete» per capire meglio quante e quali ville hanno subito maggiormente la furia del maltempo. «Un documento spiega il presidente Restucci -, che i proprietari delle dimore storiche, vincolate e non, potranno compilare così da illustrare più dettagliatamente tipologia della villa, danni subiti, dalla caduta dei coppi del manto di copertura alle infiltrazioni d'acqua, dagli intonaci danneggiati dalla grandine a serramenti divelti e caduta di alberature con relativa quantificazione economica dei danno. Così da poter dare alla Regione un quadro della situazione e predisporre eventuali sostegni. Ci sarà comunque la possibilità di accedere al bando per calamità naturali per dimore sia vincolate che non».
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