VERONA - E' di tre persone in carcere e 10 agli arresti domiciliari il bilancio dell'operazione dei Carabinieri della Compagnia di Caprino Veronese, coordinata dalla Procura di Verona, che hanno sgominato un'organizzazione italo-albanese accusata di gestire un giro di spaccio di cocaina nella provincia. La base dell'attività criminale era un ristorante di San Pietro in Cariano (Verona) gestito da due calabresi, da dove lo spaccio di cocaina si diramava sul territorio per la vendita al dettaglio. Il locale è stato sottoposto a sequestro preventivo disposto dal Gip del Tribunale scaligero.

L'indagine aveva preso il via nel febbraio 2022, quando a Sant'Ambrogio di Valpolicella (Verona) era stato arrestato un cittadino italiano trovato in possesso di due pistole, di cui una con la matricola abrasa. Le successive investigazioni hanno appurato che l'uomo, assieme ad altri complici, faceva parte di una rete di spaccio di cocaina.

Dall'aprile di due anni fa sono state arrestate cinque persone in flagranza di reato, sequestrati 500 grammi di cocaina e oltre 12mila euro considerati frutto dell'attività di spaccio. La disponibilità di armi, l'elevato tenore di vita di alcuni degli indagati e la modalità di gestione dello spaccio di cocaina hanno da subito reso chiara la pericolosità delle persone arrestate che in alcune circostanze, pur di recuperare i crediti da parte degli assuntori, hanno agito con modalità estorsive, reato che è contestato a uno degli indagati. Gli arrestati saranno interrogati nei prossimi giorni per rispondere alle accuse di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti. Nel corso dell'operazione, anche grazie al supporto dell'Unità Cinofila della Guardia di Finanza di Verona, sono stati rinvenuti e sequestrati altri 105 grammi di cocaina con ottima percentuale di purezza.

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