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VERONA - Sono due le inchieste parallele sulle quali sta lavorando la Procura di Verona dopo la maxirissa avvenuta il 2 giugno sul Lago di Garda. La prima riguarda i disordini tra Peschiera e Castelnuovo, in città e in spiaggia. Per questo fascicolo l'ipotesi è di rissa aggravata, danneggiamenti e tentata rapina. Il secondo filone delle indagini si focalizza specificatamente sulle molestie sessuali denunciate da cinque adolescenti lombarde sul treno che le riportava a casa dopo una giornata a Gardaland. Secondo quanto trapela da fonti giudiziarie, non è escluso che la Procura veronese valuti anche l'aggravante, per la seconda inchiesta, dell'odio razziale, sulla base proprio delle dichiarazioni delle cinque vittime. «Mentre ci toccavano senza lasciarci scampo - ha raccontato una delle adolescenti agli investigatori - ci urlavano "qui non vogliamo italiani"».
L'incontro dei sindaci
Tutti i sindaci della sponda veronese del Lago di Garda parteciperanno domani, mercoledì 7 giugno, alle 17 ad una riunione con il Prefetto di Verona per discutere di sicurezza e viabilità dopo la maxirissa scoppiata in 2 giugno scorso tra Peschiera e Castelnuovo. È lo stesso sindaco di Castelnuovo, Giovanni Dal Cero, a darne notizia. «Sono contento - dice oggi all'Ansa - che sia passando il messaggio che il problema della sicurezza debba essere trattato unitariamente, con a capo Questura e Prefettura».
Il Gazzettino