VERONA - Sono due le inchieste parallele sulle quali sta lavorando la Procura di Verona dopo la maxirissa avvenuta il 2 giugno sul Lago di Garda. La prima riguarda i disordini tra Peschiera e Castelnuovo, in città e in spiaggia. Per questo fascicolo l'ipotesi è di rissa aggravata, danneggiamenti e tentata rapina. Il secondo filone delle indagini si focalizza specificatamente sulle molestie sessuali denunciate da cinque adolescenti lombarde sul treno che le riportava a casa dopo una giornata a Gardaland.
L'incontro dei sindaci
Tutti i sindaci della sponda veronese del Lago di Garda parteciperanno domani, mercoledì 7 giugno, alle 17 ad una riunione con il Prefetto di Verona per discutere di sicurezza e viabilità dopo la maxirissa scoppiata in 2 giugno scorso tra Peschiera e Castelnuovo. È lo stesso sindaco di Castelnuovo, Giovanni Dal Cero, a darne notizia. «Sono contento - dice oggi all'Ansa - che sia passando il messaggio che il problema della sicurezza debba essere trattato unitariamente, con a capo Questura e Prefettura». Dal Cero ha già stilato la lista delle richieste che rivolgerà al Prefetto. «Chiediamo che ci sia la consapevolezza da parte del Ministero dell'interno che da Pasqua sino ad ottobre ci servono degli agenti in più - sottolinea - e che è necessario un maggior coordinamento tra territorio e autorità, oltre ad un controllo più stringente delle stazioni ferroviarie». Sul fatto che non ci fossero telecamere sul treno sul quale le cinque adolescenti lombarde hanno subito molestie da parte di una trentina di giovani, il sindaco rilancia. «Vorrei che i Carabinieri - sottolinea - vedessero in diretta ciò che riprendono le nostre telecamere municipali, per poter intervenire direttamente».
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