QUINTO - Botte da orbi tra 4 kosovari in pizzeria a Quinto per vecchi rancori, forse legati a una testimonianza. Da una parte il titolare dell'attività Zeus (catena di...
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RANCORI E VENDETTEErano appena scoccate le 17.30. La pizzeria Zeus era ancora chiusa. Il titolare e il dipendente stavano preparando le pizze e gli ingredienti per l'imminente apertura. Improvvisamente nel locale, che si trova in via Ciardi, in pieno centro a Quinto, sono entrati i due fratelli. Il loro atteggiamento, da quanto ricostruito dai carabinieri, era bellicoso. I 4 kosovari, che si conoscevano perchè, in un recente passato, si era scontrati per questioni di rapporti interpersonali. Nella pizzeria non c'erano clienti. Sul bancone una cassetta di radicchio rosso di Treviso, che doveva essere lavato prima d'essere messo sulla pizza. I 4 hanno prima iniziato a guardarsi in cagnesco, poi sono volate parole irripetibili.
LA RISSAA questo punto versioni dei quattro divergono diametralmente. Secondo il titolare e il pizzaiolo, i due fratelli sarebbero passati alle vie di fatto e avrebbe impugnato delle spranghe, iniziando a colpire senza pietà. Le due vittime si sarebbero difese, usando la pala della pizza ma avrebbero avuto la peggio. Secondo i due fratelli a innescare la rissa sarebbero invece stati il proprietario e il pizzaiolo. Noi - avrebbero riferito ai militari dell'Arma - ci siamo solo difesi. Per questo i carabinieri, coordinati dal maggiore Stefano Mazzanti, hanno deciso di non formalizzare accuse, per prima ricostruire quanto accaduto sulla base delle denunce che arriveranno tra domani e martedì.
FAR WEST IN CENTRONon ci sono stati testimoni dell'aggressione. «Mi sono reso conto di quanto era accaduto quanto ho visto arrivare le ambulanze - ha detto un residente -. Titolare e pizzaiolo erano piuttosto malconcio. Sono brave persone e mi fossi accorto dell'aggressione li avrei aiutati». La pizzeria Zeus, dopo le cure ai feriti (sul pavimento i guati dei medici e alcuni panni sporchi di sangue), è rimasta aperta e per questo a piantonarla sono rimasti fino a tarda notte i carabinieri. Intanto monti avventori arrivavano per comprare la pizza, trovando la porta sprangata. «Aggrediti? Impossibile? Sono brave persone», il commento dei clienti. Ma a pochi metri di distanza le luci del Natale distolgono l'attenzione. E ormai solo nei prossimi giorni si saprà qualcosa di più del brutale pestaggio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino