PORDENONE - «Abbiamo proposto di organizzare una grigliata per riappacificare gli animi dopo il brutto episodio di una settimana fa. Ora vediamo se le parti interessate...
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Irritato più che mai, Coccolo, sceso nuovamente al piano terra, li aveva redarguiti con piglio deciso, ma si è trovato di fronte il padre e il fratello maggiore di uno dei ragazzini. «Mi ha minacciato - l'uomo aveva ricostruito così quegli attimi - dicendomi che se lo avessi rifatto mi avrebbe spaccato la faccia». Così è stato: «Mentre il figlio mi teneva ferme le braccia, il padre mi ha sferrato una serie di pugni al volto, provocandomi la frattura delle ossa nasali».
Erano da poco passate le 17.30. Giuliano Soveri abita nell'altra scala del condominio, sempre al primo piano. «Ho sentito delle urla ricorda e, proprio per questo, sono sceso per capire cosa stesse succedendo. Al di là del fatto che ogni atto di violenza non può essere giustificato, alcuni condomini hanno raccontato un'altra versione rispetto a quella resa da Coccolo. Comportamento, questo, che avrebbe provocato la facile reazione del papà di uno dei bambini che non ci ha pensato due volte e ha sferrato dei pugni». Il problema del rumore è datato. Da tempo Coccolo si lamenta per quei bambini che, giocando a pallone e urlando, disturbano lui e la compagna.
«Anch'io allarga le braccia Soveri rimprovero spesso quei ragazzini, ma nessuno di loro si è mai permesso di offendermi e nessun genitore mi ha mai aggredito. Anzi, più di una volta i genitori stessi hanno mandato da me i loro figli a scusarsi. Credo che, prima di tutto, una persona debba sapersi comportare. Altrimenti un diverbio può anche sfociare in una scazzottata, com'è purtroppo successo». Quello che Soveri non può lasciar passare nelle dichiarazioni rese da Coccolo è il fatto che in quel condominio si viva in un clima di intimidazione. «Abito lì da 25 anni sostiene e tutto posso dire tranne che ci siano problemi sociali e che si viva in un clima di terrore. Certe frasi, pronunciate ai quattro venti, altro non fanno che mettere in cattiva luce chi risiede in quella zona e soprattutto chi, come me, un appartamento se l'è pure comperato».
Nel condominio c'è la volontà di ristabilire un clima di serenità. Ecco perché, a patto che tutti siano d'accordo, è stata lanciata un'idea: organizzare la grigliata della pace. Chissà se servirà a stemperare gli animi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino