MESTRE - Il branco, l’alcol, qualche parola di troppo e sul bus scoppia il finimondo: ad avere la peggio, ancora una volta, il conducente che finisce all’ospedale...
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Per un attimo, che sembra un’eternità, tutti passeggeri, una settantina all’incirca, sembrano quasi paralizzati, più per lo sbigottimento e per lo sconcerto che per mancanza di coraggio. Poi però il fronte si capovolge. E si innesca la zuffa. È all’altezza di via Righi che l’autista si ferma, non prima di aver allertato la centrale operativa della ex municipalizzata dei trasporti locali, dando conto del tafferuglio in corso e chiedendo rinforzi. Il dipendente cerca di riportare la calma, di far ragionare i giovani che se la stanno prendendo anche con sedili e porte, ma per tutta risposta viene aggredito pure lui a pugni.
FUGA
Poi scendono di fretta e prendono al volo il 53 extraurbano che proviene da Padova con fine corsa a Piazzale Roma. Pensano così di averla fatta franca. Si sbagliano. Perché gli ispettori Actv, dopo aver ricevuto la richiesta di aiuto del collega, hanno allertato le forze dell’ordine. Così ad attenderli al terminal trovano il “comitato di benvenuto”: cercano di scappare, ma inutilmente. Vengono inseguiti e a quanto risulta all’azienda di mobilità lagunare, bloccati e identificati.
Intanto l’autista malmenato con il passeggero risultato più malconcio vengono accompagnati all’Angelo dove, dopo essere stati sottoposti a controlli clinici, sono stati e medicati al pronto soccorso per escoriazioni e alcune lacerazioni.
INDAGINI
Tra oggi e domani verranno visionate le immagini delle telecamere di bordo che potrebbero aver registrato le fasi più cruente del tafferuglio e che potrebbero essere acquisite come prova a carico dei facinorosi, contribuendo all’individuazione di ogni singolo protagonista.
L’episodio riporta alla ribalta la mai sopita questione sicurezza sui mezzi pubblici. Con i conducenti e persino i passeggeri sempre più alla mercé di soggetti violenti, che reagiscono in maniera scomposta anche al momento della richiesta di esibire il titolo di viaggio, che ovviamente non hanno, o che non esitano a rapinare o borseggiare la “preda” puntata, magari negli orari in cui c’è meno affollamento.
Monica Andolfatto
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Il Gazzettino