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MOGLIANO - Torna a emergere a Mogliano l'allarme legato alla presenza di gruppi di giovani teppisti che si rendono protagonisti di episodi violenti. L'ultimo in ordine di tempo risale a sabato sera e ad oggi i carabinieri sono impegnati nelle indagini per identificare tutti coloro che hanno partecipato a un'aggressione che si è consumata in via Gino Rossi, ai margini del paese e accanto al centro commerciale. Due gruppi rivali, formati in totale da sei o sette ragazzi sia italiani che originari dell'Est Europa, si sono affrontate prima a suon di insulti e poi a botte. Tanto che uno di loro, un 17enne del paese, ha rimediato alcune fratture alle dita e una prognosi di un paio di settimane. Un secondo giovane è stato individuato quella sera poco lontano, ma entrambi hanno dato versioni confuse e discordanti sull'accaduto, rendendo più complicate le operazioni per scovare tutti i partecipanti.
I FATTI
Erano le 20.30 di sabato quando dalla strada dietro al centro commerciale con i negozi Lidl e Pittarosso si sono levati insulti e grida.
LE RICERCHE
Poco lontano però i carabinieri hanno individuato anche un secondo giovane. Si tratta di un ragazzo originario dell'Est, anche lui residente a Mogliano. Aveva partecipato alla rissa, ma quando gli inquirenti lo hanno interrogato si è limitato a dare risposte molto confuse. Cosa che peraltro ha fatto anche il 17enne una volta dimesso dall'ospedale e sentito in caserma. A quanto finora ricostruito grazie alle testimonianze dei residenti e alle poche parole dei due ragazzi, i militari ritengono che ad affrontarsi siano stati due gruppi, uno formato da giovani del paese e l'altro da coetanei anch'essi di Mogliano ma originari dei Balcani. Sui reali motivi dello scontro invece bisogna ancora fare chiarezza: i due protagonisti finora individuati apparterrebbero alle diverse fazioni ed entrambi hanno scaricato la colpa sui rivali, dicendo di essere stati aggrediti e di essersi difesi. Al momento non sono state elevate denunce e non è stato trovato riscontro dell'utilizzo di bastoni, spranghe o latri oggetti contundenti. Le indagini però sono ancora in corso per arrivare all'identificazione di tutte le persone coinvolte.
Il Gazzettino