Rio Novo, inquinamento e traffico acqueo: petizione contro l'assedio

VENEZIA - Traffico in Rio Novo, all'altezza di San Pantalon
TRAFFICO ACQUEO VENEZIA C’è una zona di Venezia che spesso, dati alla mano, risulta essere più inquinata delle trafficate strade della terraferma. Barche di...

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TRAFFICO ACQUEO
VENEZIA C’è una zona di Venezia che spesso, dati alla mano, risulta essere più inquinata delle trafficate strade della terraferma. Barche di giorno, di notte, ferme, che corrono come forsennate. Il rio Novo pullula di vita ad ogni ora e ogni passaggio lascia il suo ricordino fatto di onde e smog. Così, chi abita da quelle parti ringrazia due volte: per essere costretta a vivere in un luogo salubre come la Tangenziale e per le loro case che rischiano di crollare a causa dell’incessante moto ondoso.

LA PETIZIONE
La situazione è pesantissima, come si vede dalla foto qui a fianco, scattata ieri mattina. I residenti hanno deciso di fare una petizione supportata da una raccolta firme chiedendo al Comune finalmente interventi drastici: bloccare o limitare il transito in rio Novo e in altri rii troppo trafficati, controllare costantemente velocità e rumori e obbligare le barche da lavoro (merci e persone) a sostituire i motori con modelli più recenti e meno inquinanti. Di firme ne sono già state raccolte tantissime.
I DATI
Quelli che ci sono sono allarmanti: il 10 ottobre l’Arpav (dati certificati e definitivi) ha registrato dalla centralina di rio Novo 151microgrammi/metro cubo di biossido d’azoto, 47 microgrammi/mc di Pm 10 (polveri sottili) , 1.1 milligrammi/mc di ossido di carbonio 81microgrammi/mc di ozono. Nei primi tre valori Venezia era al primo posto tra le centraline comunali anche della terraferma. D’altronde, ogni giorno passano circa 3mila barche di ogni tipo che viaggiano a ben più dei 5 chilometri orari consentiti (le barche non farebbero né rumore né onde) e senza un controllo continuo la situazione non può che peggiorare. In rio di Noale e nello stesso canal Grande (limite 7 km/h) la situazione è analoga. 
TAXI E TRASPORTO
La situazione è figlia delle tradizionale inerzia dell’amministrazione comunale (non solo dell’attuale) ad affrontare con decisione i problemi del traffico acqueo. Via via che il canal Grande si intasava, le barche sono state deviate su altri canali, mettendoli a soqquadro. Dopo l’incidente mortale del 17 agosto 2013fu deciso di deviare parte del traffico gravante su Rialto per il rio Novo, l’unico di una certa dimensione che taglia la città permettendo di saltare il passaggio sotto il ponte. Così, per andare a piazzale Roma, i taxi non in turno e i noleggi con conducente partendo da Rialto o da San Marco devono dirigersi verso Ca’ Foscari e imboccare il rio Novo. Così quelli che dalla stazione o piazzale Roma devono raggiungere un luogo al di là del ponte di Rialto.
Oltre ad essere usato come scorciatoia, rio Novo serve una vasta zona della città ed è sempre pieno di barche da trasporto e di servizio di vari enti. Forse è arrivato il momento di tirare una riga e togliere la testa dalla sabbia.

Michele Fullin
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Il Gazzettino