PADOVA - Scatto lo sciopero delle commesse della Rinascente. Lo strappo tra azienda e sindacati si era consumato durante la riunione di giovedì scorso e non è...
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«Avevamo avanzato la richiesta di procedere con l'apertura della mobilità per i lavoratori, individuando questa procedura come la migliore garanzia per chi perderà il posto di lavoro, perché consentirebbe sia la verifica dei requisiti della Cassa integrazione per cessata attività, sia l'attivazione di politiche attive per il lavoro spiegano le rappresentanze sindacali -. La proprietà invece vuole limitarsi a proporre l'opzione del trasferimento, ben sapendo che la grande maggioranza dei lavoratori non è nelle condizioni di accettare, e quindi chiudere consensualmente il rapporto di lavoro ricorrendo a un eventuale incentivo».
L'ASSEMBLEAL'assemblea dei lavoratori che si è tenuta dopo l'incontro con la proprietà ha confermato l'indisponibilità ad accettare la proposta della Rinascente e dato mandato ai rappresentati sindacali di sollecitare i tavoli istituzionali provinciale e regionale a riunirsi per affrontare la situazione. Ieri, poi si è tenuta un'altra assemblea in cui si è deciso di far scattare lo sciopero. Uno sciopero che non cade in un giorno qualsiasi, ma il sabato prima di Natale. Ovvero una delle date più calde dell'anno per il grande magazzino.
LA TRATTATIVAGiovedì scorso, intanto, il sindaco Sergio Giordani a palazzo Moroni aveva incontrato i dirigenti di Rinascente, presenti con l'amministratore delegato Italia Pierluigi Cocchini, Desirè Fossen della direzione Risorse Umane ed Emanuele Pieretti, direttore della filiale locale. Il sindaco ha chiesto all'azienda il massimo impegno nel dialogo con le parti sociali, per arrivare a soluzioni avanzate, nell'interesse delle maestranze, ponendo particolare attenzione alla loro riconosciuta alta professionalità. Inoltre Giordani ha insistito sulla necessità di lavorare per costruire la condizione di maggiore serenità possibile per tutti, anche in questa situazione di difficoltà.
I dirigenti dell'azienda hanno comunicato l'intenzione di porre grande attenzione alle prospettive dei dipendenti, sia tramite congrui incentivi da mettere a disposizione in una fase di transizione che ragionevolmente non sarà breve, sia adoperandosi in concreto mettendo a disposizione attività di supporto alla ricollocazione lavorativa. La partita è ancora aperta. Mercoledì, intanto, gli architetti che lavorano per il gruppo Tabacchi (proprietario dello stabile di corso Garibaldi) hanno incontrato i tecnici del Comune. Sul piatto c'è il restyling del punto vendita.
LE PROSSIME SCELTEDa palazzo Moroni trapela anche qualche indiscrezione sul futuro dello stabile. Il piano terra dell'immobile, infatti, dovrebbe ospitare quattro negozi e uno di questi dovrebbe occupare anche i piani superiori. E' prevista, infine, la realizzazione di un acceso indipendente per l'area di proprietà comunale all'ultimo piano. A sorpresa, intanto, già tre lavoratrici avrebbero accettato la proposta messa in campo già dal primo giorno dall'azienda, ovvero quella di prestare servizio negli altri punti vendita della Rinascente presenti in Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino