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PORDENONE - Ci sono cinquemila persone che vivono a Pordenone, consumano a Pordenone, producono rifiuti a Pordenone. Ma che non pagano la Tari, non hanno mai ritirato i nuovi bidoncini della spazzatura e che nessuno sa come smaltiscano i rifiuti. Tra loro quasi certamente c'è anche chi la spazzatura la lascia sulla strada. Un piccolo esercito di invisibili che ora il Comune, con la polizia locale al suo fianco e al suo servizio, si è deciso a scovare in modo definitivo. È servito soprattutto a questo il vertice che si è consumato ieri mattina in Municipio. Seduti al tavolo c'erano il sindaco Alessandro Ciriani, il nuovo comandante della polizia locale Maurizio Zorzetto e l'assessore all'Ambiente Monica Cairoli. Si è deciso in pratica di aggredire l'emergenza rifiuti non solo dal lato delle sanzioni e della sorveglianza (si è parlato ovviamente anche di quello), ma anche provando a far emergere il sommerso.
L'INDAGINE
«Dobbiamo capire dove butta le immondizie il 10 per cento delle 25mila utenze - ha tuonato il primo cittadino pordenonese -.
GLI INTERVENTI
Durante il vertice di ieri mattina in Municipio si è parlato anche di altre strategie per combattere l'abbandono di rifiuti, un fenomeno che non riguarda più solamente alcuni quartieri della città. «È arrivato il momento di installare le telecamere e le fototrappole - ha aggiunto Ciriani -, e lo faremo a breve. Le posizioneremo nei luoghi nei quali abbiamo notato che il fenomeno degli abbandoni è più persistente». Pensiamo ad esempio al quartiere di Villanova, o ancora a via Cappuccini e ultimamente al quartiere delle Grazie. L'ultima operazione riguarderà - stando a quanto è filtrato dal vertice di ieri mattina - un netto potenziamento del ruolo degli Ave, gli addetti ai controlli della società Gea. «Parliamo - ha garantito il sindaco Ciriani - di centinaia di ispezioni in più, grazie all'aumento del numero degli ausiliari in servizio con la società. Basterà trovare un elemento in grado di ricondurre al proprietario del sacchetto abbandonato per far scattare la sanzione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino